I lavoratori nati in questi anni potranno andare in pensione tra 2 anni : ecco chi saranno.
Tutti coloro che sono nati fino al 1964, hanno la possibilità di poter andare subito in pensione. Alternativamente potranno scegliere di attendere un paio d’anni, prima di andare in pensione. Chi sceglie di aspettare i 2 anni avrà un’indennità da parte dell’INPS, ma in mancanza dei 35 anni effettivi l’assegno si allontanerà esattamente a 2 anni dopo.
Quando si parla di pensione ci sono sempre tanti dubbi e tante domande anche perchè con la varie riforme ci sono sempre tante novità come quella che stiamo per raccontare.
In generale sappiamo che esistono dei lavoratori che possono ricevere il loro assegno pensionistico senza che ci siano limiti legati a un fattore anagrafico.
Proprio quei lavoratori che vanno in pensione senza i limiti dovuti dall’età, possono percorrere due strade differenti. La prima è quella concernente la pensione anticipata in forma ordinaria, ovvero corrisponde a quella pensione che si può raggiungere nel momento in cui risultano completati 42 anni e 10 mesi di contributi.
La seconda opzione equivale alla Quota 41, ossia un tipo di misura ideata unicamente per una particolare categoria di lavoratori precoci. Ne consegue che in forma teorica, pure quelle persone che sono nate nel 1964 corrispondenti approssimativamente a 58/59 anni di età, hanno l’opportunità di accedere a dei notevoli benefici pensionistici ma con precise condizioni.
Alcuni contribuenti italiani possono pertanto aspirare ad andare in pensione godendo di 2 anni di indennità INPS.
Ne consegue che tutti quegli individui che hanno avuto la fortuna di cominciare a lavorare quando erano molto giovani, possono pensare concretamente di pensionarsi in un lasso di tempo molto più contenuto.
Gli uomini che hanno raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne che hanno versato i contributi per 41 anni e 10 mesi di contributi, avranno la possibilità di accedere alla pensione anticipata ordinaria.
Inoltre pure quei lavoratori che non hanno ancora raggiunto tali soglie, possono prendere la decisione di lasciare ugualmente il lavoro. In tal caso bisognerà procedere facendosi licenziare dalla ditta, così da riuscire a percepire la NASPI per una durata di 24 mesi.
Tenete presente che i due anni di NASPI dal lato contributivo risultano essere figurativi, ma sono in ogni caso assolutamente validi per aver diritto alla misura pensionistica.
Sulla base di quello che è stato detto sinora, un fattore essenziale da ricordare è che il vincolo dei 35 anni effettivi è indispensabile, quando si fa riferimento alla Quota 41 o alla pensione anticipata ordinaria. In più i 35 anni devono essere al netto pure per quanto concerne i contributi per il periodo di NASPI.
A tal proposito insomma c’è da dire che l’attuale riforma presidenziale permette ai lavoratori di poter andare in pensione con 35 anni di contributi. Questi ultimi devono essere stati versati in modo regolare e maturati entro la fine dell’anno 2012.
Per quanto concerne le donne, possono andare in pensione all’età di 60 anni, dopo aver ovviamente maturato la condizione contributiva corrispondente a 20 anni. Inoltre i requisiti sia contributivi che anagrafici devono risultare maturati entro il 31 dicembre del 2012.
Per quei lavoratori che fanno delle mansioni lavorative molto faticose, potranno accedere al trattamento previdenziale INPS con un minore quantitativo di contributi versati, rispetto a quelli che sono previsti dalla normativa.
Quindi si può accedere all’assegno previdenziale per i lavoratori usuranti, mediante la Quota 97,6. Si tratta di una misura pensionistica che dà la possibilità di accesso all’assegno di tipo previdenziale. Ciò partendo dai 61 anni e 7 mesi, con minimo 35 anni di contributi che sono stati maturati e versati regolarmente.
Tra i lavoratori usuranti rientrano anche quelli notturni, pertanto pure loro possono accedere alla forma di trattamento previdenziale anticipata.
Un aspetto fondamentale da tener presente è che bisogna necessariamente rispettare il requisito dal punto di vista anagrafico, avendo l’accesso alla pensione in questione soltanto con 35 anni di contributi che risultano versati.
Insomma sulla base di quanto è stato detto sin’ora si può affermare che chi è nato fino al 1964 può avere un’opportunità.
Prendere la pensione subito o scegliere di aspettare due anni prima di pensionarsi. In tal caso si riceverà un’indennità dzalll’INPS, ma se non si sono completati 35 anni effettivi di contributi, sulla base di quanto stabilito, l’assegno si percepirà nel 2025. Ecco che dunque si parla di un vero e proprio slittamento, e anche di una perdita importante di diversi benefici. Ecco che bisogna fare attenzione a quanto detto.
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