Se il datore di lavoro non ha versato i contributi, potrebbe essere un problema per i pensionati coinvolti, i quali rischiano una multa.
![Presidente INPS Presidente INPS](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/04/Presidente-INPS.jpg)
Il mancato versamento dei contributi INPS rappresenta un problema sempre più frequente e preoccupante per i lavoratori dipendenti. Questa situazione è dovuta alla crisi economica che ha colpito molte aziende e che ha portato alla difficoltà nel mantenere le scadenze di pagamento dei contributi obbligatori. Inoltre, ci sono anche casi in cui i datori di lavoro scelgono di non versare i contributi, a prescindere dal motivo. Oltre ad essere un problema per dipendenti e pensionati, il mancato pagamento dei contributi comporta delle sanzioni. Vediamo. Ecco quando i pensionati rischiano una multa.
Sempre più pensionati si scoprono senza contributi: si rischia una multa
La crisi economica ha creato difficoltà a molte aziende, per cui non sono rari i casi di dipendenti e pensionati che hanno scoperto che i loro contributi INPS non erano stati versati. Si tratta di un’eventualità sempre più frequente.
Basti pensare che dal 2010 al 2012 c’è stata una crescita del 21,4% dei contributi non versati all’INPS. La percentuale è cresciuta dal 2011 al 2012, arrivando a quota +17,8%. Di quanto denaro si parla? Alla fine del 2011, i crediti relativi ai contributi mai versati erano pari a 66,3 miliardi di euro, contro i 33,3 miliardi del 2003.
![Modello reddituale Modello reddituale - multa pensionati](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/04/datore-di-lavoro-versamento-contributi.jpg)
In particolare, è il settore industriale a trovarsi in difficoltà maggiori sotto questo aspetto. Il mancato versamento dei contributi è un problema sia per le aziende che per i lavoratori. Per i dipendenti, infatti, questa situazione può portare a gravi conseguenze economiche, come la perdita dei diritti previdenziali e la mancanza di copertura assicurativa.
Inoltre, se i contributi non vengono versati, il datore di lavoro può incorrere in problemi legali, come il rischio di sanzioni e di reclusione.
Come verificare che i contributi sono stati versati
Come si fa quindi a verificare che i propri contributi INPS obbligatori siano stati versati? Prima di tutto, bisogna accertarsi che questo sia stato fatto rispettando i termini e le modalità di calcolo definite dalla legge.
Se ciò non fosse stato fatto, si parlerebbe di inadempienza contributiva. Più l’inadempienza si aggrava, più peggiorano le sanzioni, che diventano anche penali.
![Pensionati rischiano una multa Pensionati rischiano una multa](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/04/verificare-versamento-contributi-INPS.jpg)
Per verificare che sia tutto in regola, bisogna verificare la propria situazione tramite l’INPS, recandosi fisicamente presso uno sportello o online tramite il sito web. Quest’ultima però non è un’operazione veloce, perché richiede l’invio di una password. L’INPS la inoltra in parte in quel momento e in parte per posta.
Comunque, anche verificando le voci sulla propria busta paga si può controllare se c’è n’è una che si riferisce al versamento dei contributi.
Cosa devono fare dipendenti e pensionati in caso di mancata contribuzione
Se si scopre che il proprio datore di lavoro non ha versato i contributi, è importante avvisare immediatamente l’INPS, che farà i dovuti controlli e applicherà le sanzioni previste dalla legge. Se il nostro datore di lavoro non ha versato i contributi, la situazione è grave perché si tratta di un reato penale per cui si rischiano fino a 3 anni di reclusione.
Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti l’obbligo di informare l’INPS dell’assunzione, della trasformazione o dell’interruzione del rapporto di lavoro, dovrà pagare una sanzione che varia da 200 a 500 euro.
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Se il datore di lavoro non ha mai versato i contributi, oltre alla sanzione amministrativa, si applica anche una sanzione civile calcolata con il 30% per ogni anno in base all’importo dei contributi non versati, con un massimo del 60% e un importo minimo di 3mila euro.
Nel caso in cui poi si versino i contributi in ritardo, sono comunque previste sanzioni fino a un massimo del 40% sulla somma ancora da pagare.
È importante ricordare che il mancato pagamento totale o parziale dei contributi può diventare un reato penale, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 39470/2012. In questo caso, il datore di lavoro è punito se ha scelto consapevolmente di non versare i contributi, a prescindere dal motivo.