Nuovo salvataggio di migranti a Pozzallo, provincia di Ragusa. Il barcone con a bordo 369 naufraghi si trovava a 38 miglia a sud-est delle coste siciliane ed è stato soccorso dalla Guardia Costiera e dagli uomini della Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
I migranti sono stati trasferiti a Pozzallo e a Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Per via delle avverse condizioni meteo, si è reso necessario l’intervento di 3 navi mercantili che hanno aiutato gli uomini della Guardia Costiera, offrendo un riparo dalle onde.
Ennesimo sbarco di migranti sulle coste italiane. Questa mattina 369 persone sono state tratte in salvo dagli uomini della Guardia Costiera con l’aiuto degli operatori della Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.
Stando a quanto riferisce Skytg24, il barcone si trovava a circa 39 miglia a sud dalle coste della Sicilia.
I migranti – 369 in tutto – sono stati trasferiti a Pozzallo e a Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Le condizioni avverse del meteo non hanno reso facili le operazioni di soccorso, tanto che si è reso necessario l’intervento di 3 navi mercantili che hanno aiutato gli uomini della Guardia Costiera, offrendo un riparo dalle onde in modo da poter effettuare il salvataggio.
I migranti sono stati trasferiti ai punti di raccolta di Pozzallo e di Portopalo di Capo Passero (Siracusa).
La vittoria di Fratelli d’Italia all’ultima tornata elettorale riapre una questione tanto ‘cara’ alla sua leader – Giorgia Meloni – che proprio nelle scorse settimane, durante la campagna elettorale, aveva proposto nuovamente il blocco navale per tentare di risolvere la questione degli sbarchi in Italia.
Ma cos’è davvero questo blocco tanto anelato dalla futura premier italiana? La leader di Fratelli d’Italia – cogliendo l’occasione di un nuovo sbarco – ha rilanciato l’idea di un blocco navale che lei stessa ha definito come l’unica via attuabile per fermare l’immigrazione clandestina e le partenze illegali.
“Uno Stato serio controlla e difende i propri confini”
ha scritto la leader di centrodestra sul suo profilo social qualche settimana fa, aggiungendo che sarebbe il momento di voltare pagina.
Le sue parole hanno però sollevato forti polemiche, soprattutto per via della scelta semantica del connubio blocco navale, che prevede un’azione militare attraverso la quale si bloccano i porti – in questo caso dell’Italia – con le forze armate.
Secondo il diritto delle Nazioni Unite, però il blocco navale è possibile soltanto nel caso si verifichi un’invasione o un’aggressione, circostanza quindi non valida per gli sbarchi di migranti nel nostro Paese.
La salita al potere del centrodestra, guidato dalla Meloni, riaccenderà certamente l’attenzione sulla questione migranti, tema caldissimo della campagna elettorale, insieme al tanto contestato reddito di cittadinanza.
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