Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, è intervenuto questa mattina durante la trasmissione Agorà di Rai Tre per parlare della situazione del Covid.
Ora peggio che la scorsa primavera
Secondo Pregliasco, è ormai impossibile prevedere l’andamento dei contagi poiché è saltato il cosiddetto contact tracing. Il Coronavirus risulta molto resistente e pervasivo, e stiamo assistendo a una diffusione peggiore rispetto a quella di marzo, perciò il nuovo Dpcm e le future decisioni prese dal Governo dovranno tenere conto di questo elemento. Infatti, “ è facilissimo acquisirlo sul lavoro o in un contesto comunitario, poi la famiglia diventa un elemento moltiplicatore perché si abbassano le difese, mentre bisogna stare molto attenti a fronte della presenza di soggetti asintomatici“. Va bene chiudere le attività e i luoghi ricreativi, ma anche il posto di lavoro è un perfetto luogo per la pandemia per continuare il suo corso. Bisogna agire subito per abbassare la curva del contagio di questo “perfido virus“, come l’ha definito il virologo.
Pregliasco favorevole ai lockdown settimanali programmati
Il professore ha inoltre appoggiato la proposta della dottoressa Antonella Viola, immunologa e professoressa di Patologia Generale all’Università di Padova, per provare a limitare i contagi: fino a giugno, una settimana al mese di lockdown programmato. Viola ha dichiarato “Non ha senso fare un Dpcm a settimana. Con la mia proposta, di programmare un lockdown di una settimana al mese, ci si può organizzare anche per chi lavora e questo elimina l’ansia da Dpcm“. Un’idea pratica e finalizzata anche ad aiutare la popolazione a gestire l’ansia e la preoccupazione per le chiusure.
“Questa patologia ci terrà compagnia a lungo” dice Pregliasco, perciò avere un programma a lungo termine da adattare alla zona e al periodo, ma deciso dallo Stato, potrebbe essere una valida soluzione. Servirebbe a recuperare il contact tracing e ad allentare la pressione sul sistema sanitario, che potrebbe tirare il fiato permettendone la riorganizzazione.
Si è detto invece contrario al lockdown per gli over 70 proposto da alcuni governatori regionali: il contenimento del contagio deve coinvolgere tutti, non solo una determinata fascia d’età.