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I David di Donatello 2016 sono andati in onda su Sky in prima serata lunedì 18 aprile, inaugurando, di fatto, una nuova era. Fino all’anno scorso, infatti, il premio italiano dedicato al cinema era trasmesso da mamma Rai, ma non aveva l’appeal né l’interesse che la rete di Murdoch è riuscita a suscitare nei telespettatori e negli addetti ai lavori. I David 2016 sono stati un evento in pompa magna e, sulla falsariga degli Oscar, hanno riacquistato un posto di rilievo in un settore troppo spesso sottovalutato e bistrattato: il cinema.
Tanti i pregi da sottolineare per i Premi David di Donatello 2016, a partire dalla rete che li ha trasmessi. Sky ha saputo innovare, senza rinunciare alla tradizione o mancando di rispetto al significato di un riconoscimento così importante per chi fa cinema; innovazione che è stata premiata anche dai telespettatori: in 712 mila, infatti, hanno seguito la serata. La regia ha messo in luce ancora una volta, sì, i grandi mezzi di Sky, ma anche la capacità delle maestranze di trasformare una semplice cerimonia in un programma di intrattenimento, a partire dall’omaggio de The Jackal.
Lo sketch con cui hanno introdotto i David 2016 ha messo insieme tanti elementi: Alessandro Cattelan per la tv, The Jackal per il web, Paolo Sorrentino, Claudio Santamaria e Michele Placido per il cinema; operazione intelligente per raccogliere tre fasce diverse e raggiungere, così, un pubblico trasversale, ma anche per svecchiare e rendere contemporaneo un format ormai vetusto e poco attraente.
La conduzione, affidata all’uomo di punta Sky Alessandro Cattelan, è stata impeccabile, nonostante qualche piccola sbavatura qua e là e il gobbo posizionato troppo in alto rispetto alle camere; dettagli, se si considera che, fino all’edizione 2015, i David non hanno ricevuto il giusto spazio e la giusta attenzione che meritano, ma soprattutto erano ancorati a un vecchio tipo di tv, fatta più per gli addetti ai lavori che per i telespettatori.
La cerimonia in sé è stata nel complesso asciutta e snella. Tra gli attori aleggiavano – almeno apparentemente – grande solidarietà e spirito di squadra. Nessuno screzio, nessuna polemica, solo tanti sorrisi e lacrime di commozione.
I Premi David di Donatello 2016, dunque, sono la risposta italiana ai Premi Oscar e ai César anche per quanto concerne la premiazione in sé. L’auspicio è che, già a partire dal prossimo anno, assurga a evento fisso e imperdibile per tutta la platea televisiva, non solo per gli appassionati di cinema. Una piccola nota a margine su Alessandro Cattelan: sebbene sia in esclusiva a Sky, la Rai vuole per caso scritturarlo per Sanremo 2018?
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