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Si è tenuta a Stoccolma ieri, mercoledì 10 dicembre, la cerimonia di consegna dei Premi Nobel 2014. Come da tradizione, infatti, la cerimonia si è svolta nel giorno in cui ricorre l’anniversario della morte di Alfred Nobel che ha istituito il prestigioso riconoscimento concesso a chi, per ricerca, scoperte o impegno, si è distinto operando a favore dell’umanità. L’assegnazione dei premi è avvenuta, come sempre, nelle sale del Municipio della capitale svedese, al cospetto dei reali di Svezia che, dopo la premiazione, hanno accompagnato i vincitori ai tavoli del tradizionale banchetto che segue alla consegna dei Premi. L’unico che non viene assegnato a Stoccolma è quello per la pace che si assegna lo stesso giorno ma a Oslo, in Norvegia.
Nel rispetto della tradizione, dunque, la città di Stoccolma ha accolto ieri i vincitori del premio più famoso e prestigioso del mondo, proclamati ad ottobre dalla Fondazione Nobel della capitale svedese. Presenti, come sempre, i reali di Svezia: il re Carlo Gustavo e la regina Sofia, le principesse Maddalena e Victoria, elegantissima nel suo abito rosso ed il principe Carlo Filippo, intervenuto alla cerimonia accompagnato dalla consorte Sofia Hellqvust.
Tra i premiati di quest’anno l’unico nome che circolava con una certa insistenza era quello di Malala Yousafzai che, insieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi ha ricevuto ad Oslo il Nobel per la Pace per l’impegno costante dimostrato a favore dell’affermazione dei diritti civili e dell’istruzione delle donne e dei bambini. Attivo contro lo sfruttamento minorile anche l’altro vincitore del premio, l’indiano Satyarthi che, con la sua organizzazione, la Bachpan Bachao Andolan, ha liberato circa 80mila bambini che vivevano in stato di schiavitù, supportandoli nella reintegrazione sociale e dando loro una buona istruzione.
A Stoccolma, invece, come dicevamo, l’assegnazione di tutti gli altri premi.
Quello per la chimica è andato a Eric Betzig, Stefan W. Hell e William E. Moerner che, con le loro ricerche, hanno contribuito allo sviluppo delle tecnologie per la microspia ottica. Grazie ai loro studi, infatti, è stato possibile realizzare dei microscopi ad altissima risoluzione che consentono di osservare per bene le molecole che compongono ogni singola cellula.
Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, invece, hanno ricevuto il Premio Nobel per la Fisica, assegnato loro per l’invenzione del led, un dispositivo elettronico che sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali per produrre una fonte di luce che sia efficace e volta al rispetto dell’ambiente.
Il Nobel per la Medicina è andato a John O’Keefe, May-Britt ed Edvard Moser, i tre scienziati che hanno scoperto le cellule che permettono al cervello di farci orientare. Si tratta di una specie di rete che assorbe le informazione che provengono dall’esterno permettendo al cervello di creare una mappa spaziale in grado di farci orientare in qualsiasi tipo di ambiente.
Il francese Jean Tirole, docente all’Università di Tolosa, è stato insignito invece del Premio Nobel per l’Economia, per le sue ricerche nel campo della regolamentazione e del potere di mercato. A poco più di sessant’anni, Tirole è tra i vincitori più giovani di tutta la storia del Nobel: tra gli economisti più influenti del mondo, è stato insignito del prestigioso riconoscimento per il contributo dato alla regolamentazione dei settori industriali con poche imprese dominanti.
Rimanendo ancora in terra francese, infine, lo scrittore e sceneggiatore Patrick Modiano ha vinto, forse con qualche sorpresa, il Nobel per la Letteratura 2014. Ebreo francese di origine italiane, Modiano ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1967, ed ha ricevuto l’ambito riconoscimento per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili – nei suoi romanzi, infatti, i temi ricorrenti sono l’ascendenza esistenzialista e la rievocazione.