La 35esima edizione del premio Italo Calvino 2022 si è conclusa con l’assegnazione del premio al romanzo “I Calcagnanti” di Nicolò Moscatelli.
La famosa e prestigiosa manifestazione, dedicata a tutte le scrittrici e gli scrittori esordienti, si è tenuta a Torino. Ieri, mercoledì 14 giugno sono state comunicate le decisioni della giuria. A vincere il premio Italo Calvino è stato il 37enne Nicolò Moscatelli, con il suo romanzo I Calcagnanti.
La giuria ha poi assegnato delle menzioni speciali nei confronti di altri partecipanti. Tra questi Stefano Casanova con il suo romanzo Un chiodo storto, il quale ha stupito la giuria per la sua scrittura “scarna e veloce, ma allo stesso tempo colma di particolari”.
Greta Pavan con Quasi niente sbagliato, che è saltato all’occhio per il suo personaggio femminile che si pone al di fuori della società e del contesto dei nostri tempi, e per il linguaggio definito “di straordinaria espressività”.
E infine Giorgio Benedetto Scalia per Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo. Un romanzo un po’ sarcastico, la cui narrazione appare a tratti surreale, seppur ambientata nella Palermo dei nostri tempi.
Il romanzo vincitore del premio Italo Calvino 2022, I calcagnanti è uno scritto fiabesco che il suo autore ha definito una “fiaba nera“. Il protagonista principale è un bambino di nome Timoteo, che si circonda unicamente di “amici” più vecchi di lui, i quali lo crescono con “un’educazione al contrario“, spiega Nicolò Moscatelli.
Questo perché gli amici di Timoteo sono i classici emarginati dalla società, cioè streghe, vagabondi, ciarlatani di piazza e piccoli criminali. Il ragazzino dunque cresce sognando di diventare grande e di morire da eroe alla forca, proprio come hanno fatto molti suoi amici.
L’ambientazione del romanzo è caratterizzata da un mondo intriso di tradizioni, per il quale l’autore si è ispirato a vari romanzi, tra cui quelli di Camporesi e Ginzburg. L’intento di Moscatelli era quello di rappresentare una “Lombardia fantastica“.
Anche la lingua riprende il mondo di vagabondi e ciarlatani posto al centro del romanzo. Infatti la scrittura è caratterizzata da diverse parole provenienti dalla lingua Furbesca italiana, che, come spiega Moscatelli, non è altro che il parlato storico (risalente all’epoca rinascimentale) dei vagabondi e della piccola malavita.
Dunque la giuria ha voluto premiare proprio la particolarità di questo romanzo, dettata non solo dal mondo fantastico in cui è ambientato, ma anche dalla varietà di linguaggio utilizzato che rende il racconto intrigante e scorrevole, attirando il lettore.
Il premio Italo Calvino nasce nel 1985 a Torino, poco dopo la morte del famoso scrittore. L’iniziativa è partita proprio da alcune figure vicine a Calvino, tra cui Norberto Bobbio, Cesare Cases, Natalia Ginsburb e tanti altri.
L’intento della manifestazione è quella di incentivare e aiutare la carriera degli scrittori esordienti, questo perché è risaputo che Italo Calvino ha svolto per un periodo di tempo il ruolo di editore presso l‘Einaudi, aiutando dunque giovani scrittori a intraprendere la loro carriera. L’ideatrice e presidente del premio è stata fino al 2010, la studiosa di cultura italiana, Delia Frigessi. Oggi il presidente è invece Mario Marchetti.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…