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Il premio Nobel per la Pace 2014 è stato assegnato alla pachistana Malala Yousafzai e all’attivista indiano Kailash Satyarthi, per “il loro impegno contro la sopraffazione nei confronti dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini a un’istruzione“. L’annuncio è arrivato poco dopo le 11 di venerdì 10 ottobre, da parte del presidente del comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland. Il premio di grande rilevanza è andato alla giovane Malala, che ha 17 anni, la quale, come ha ricordato Jagland, “ha combattuto per 7 anni per il diritto delle bambine all’educazione” (Malala fu ferita in modo grave dai talebani proprio per portare avanti la sua lotta) e al 60enne Satyarthi, attivista per i diritti dei bambini.
Nel comunicato che è stato diffuso si può leggere: “I bambini devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d’eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione“.
Malala Yousafzai
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L’attivista 17enne è la persona più giovane di sempre ad aver ricevuto il Nobel. Si tratta della 46esima donna ad ottenere il riconoscimento dal 1901. Prima di lei, al primo posto nella classifica dei più giovani c’era Lawrence Bragg, premio per la fisica nel 1915 (aveva 25 anni). Nella motivazione del comitato su Malala si può leggere: “Nonostante la sua giovane età Malala Yousafzai ha già combattuto diversi anni per il diritto delle bambine all’istruzione ed ha mostrato con l’esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. Cosa che ha fatto nelle circostanze più pericolose. Attraverso la sua lotta eroica è diventata una portavoce importante del diritto delle bambine all’istruzione“. La giovane ha saputo dell’assegnazione del premio a scuola, nel Regno Unito. Adesso Malala vive a Birmingham, dopo essere stata operata nel 2012. La ragazza è stata colpita alla testa da un proiettile in Pakistan (rimasero ferite anche due sue compagne di scuola) e quella vicenda l’ha convinta a diventare un’attivista per i diritti umani e a battersi per il diritto all’istruzione. Malala ha ricevuto nel 2013 il premio Sakharov.
Kailash Satyarthi
Secondo la motivazione del comitato che ha assegnato il premio, Satyarthi ha portato avanti la tradizione del Mahatma Gandhi. L’attivista ha agito a partire dagli anni ’90 a favore della lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Il testo aggiunge: “Mostrando grande coraggio personale Kailash Satyarthi, continuando la tradizione di Gandhi, ha capeggiato diverse forme di protesta e dimostrazioni, tutte pacifiche, concentrandosi sul grave sfruttamento dei bambini per motivi economici. Ha anche contribuito allo sviluppo di importanti convenzioni per i diritti dei bambini“. Nel corso di un’intervista alla Cnn-Ibn, Satyarthi ha detto: “E’ un onore per tutti quei bambini che soffrono in schiavitù, vittime del lavoro forzato e dei traffici“.
Le ipotesi
Si erano fatte molte ipotesi in relazione ai possibili vincitori del Premio Nobel. Il comitato aveva confermato di aver ricevuto 278 candidature, ma non ha mai rilasciato informazioni sulle possibili vittorie. Tra i probabili vincitori erano stati indicati anche Papa Francesco ed Edward Snowden, la talpa della Nsa che è stata alla base della diffusione dello scandalo dei programmi di sorveglianza degli Stati Uniti. La scelta per l’assegnazione del premio, secondo quanto riferito dal segretario del comitato, Geir Lundestad, quest’anno sarebbe stata più difficile: ci sarebbero stati “sette incontri invece che i soliti cinque o sei“.
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