Una notizia che ha stupito e molto quella che circola sui media e che dà Vladimir Putin tra i candidati al Premio Nobel per la Pace. Con lui ci sono anche altri personaggi del calibro di Papa Francesco, che festeggia così il primo anno di pontificato: tra i nomi che circolano anche quello della talpa dell’Nsagate, Edward Snowden, e Malala Yousafzai, la giovane pakistana condanna a morte dai talebani per la sua campagna sull’educazione femminile e salvata al termine di una lunga operazione dopo l’attentato che le costò quasi la vita. Di certo il nome che stride di più è proprio quello di Putin: anche solo rimanendo alle ultime decisioni in politica estera, il presidente russo ha fatto parlare più per il pericolo di una crisi armata in Ucraina che per operazioni di pacificazione.
Al momento la lista dei 278 nomi scelti, tra cui si contano 47 organizzazioni, non è ancora stata svelata ufficialmente, come ha chiarito il Comitato norvegese per il Nobel. Il segretario Geir Lundestad ha spiegato che al momento i nomi sono stati ristretti tra i 25 e i 40 e che saranno ulteriormente ridotti a 12 entro la fine di aprile: il vincitore sarà poi annunciato il 10 ottobre a Oslo.
Se la lista ufficiale non può essere ancora divulgata da parte del Comitato, gli sponsor, ossia coloro che hanno proposte le varie candidature, possono rendere pubblici i nomi: così gli esponenti russi hanno svelato di aver candidato Vladimir Putin per il ruolo avuto nella gestione della crisi siriana, portando all’accordo sulle armi chimiche di Bashar al-Assad e contribuendo al passaggio dell’arsenale dal regime di Damasco all’Opac, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche vincitore del Premio Nobel per la pace nel 2013.
Dopo Barack Obama potrebbe toccare a Putin ricevere l’ambito premio: se già erano state numerose le polemiche per la premiazione del presidente degli Stati Uniti, possiamo già immaginare quali saranno le reazioni a un’eventuale assegnazione per il suo collega russo.