Il Premio Pulitzer 2017 ha decretato i suoi vincitori: ben tre i riconoscimenti al New York Times – miglior reportage internazionale, miglior reportage speciale e miglior foto dell’ultim’ora – mentre il Washington Post si aggiudica, con l’inchiesta di David A. Fahrenthold sulle fondazioni benefiche di Donald Trump, il premio per il miglior servizio di Interni. Il reporter della famosa testata statunitense, infatti, in una serie di articoli pubblicati nel 2016, aveva messo in dubbio la credibilità sulla filantropia dell’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca, conducendo un’inchiesta a riguardo e scoprendo come molte delle donazioni di Trump non fossero destinate ad enti e ad associazioni benefiche. Tra i vincitori del Premio Pulitzer 2017, anche una testata italiana, L’Espresso, premiata nell’ambito del Panama Papers Project.
Anche quest’anno, dunque, la Columbia University di New York ha assegnato il più importante riconoscimento statunitense per il giornalismo, la letteratura e la musica, il Premio Pulitzer 2017. Tra i vincitori spicca il New York Times con una ‘tripletta’ di tutto rispetto assegnata per una serie di articoli sullo ‘Stato profondo’ russo (miglior reportage internazionale), per un articolo sulle memorie di un giovane veterano dell’Afghanistan (miglior reportage speciale) e – nella categoria miglior foto dell’ultim’ora – gli scatti di Daniel Beherulak che raccontano la lotta ai narcotrafficanti condotta dal presidente filippino Rodrigo Duterte.
Oltre al tris di riconoscimenti assegnato al NYT, e al premio come miglior inchiesta al Washington Post, tra i vincitori del Premio Pulitzer 2017 spiccano – per l’inchiesta-denuncia sugli abusi della polizia di New York – il New York Daily e il sito web ProPublica i quali, insieme, si sono aggiudicati il premio per il Miglior servizio pubblico. Il Charlestone Gazette-Mail, infine, con il reportage sulla dipendenza dagli oppiacei firmato Eric Eyre, ha vinto il premio Pulitzer 2017 per il miglior giornalismo investigativo.
Come dicevamo in apertura, il Premio Pulitzer 2017 annovera, tra i vincitori, anche una testata italiana, L’Espresso, che fa parte del gruppo di giornalisti investigativi (nella foto) denominato International Consortium of Investigative Journalists. Il lavoro svolto in team riguarda lo scottante caso dei Panama Papers – l’inchiesta sui potenti del mondo che hanno nascosto i loro guadagni nei cosiddetti paradisi fiscali – per il quale il consorzio si è aggiudicato il premio per il giornalismo divulgativo.
Ma ecco, qui di seguito, l’elenco di tutti i vincitori del Premio Pulitzer 2017, comprese le sezioni di letteratura, teatro e musica.
Premio Pulitzer 2017, tutti i vincitori
New York Daily News e ProPublica – Pubblico Servizio
Eric Eyre, per Charleston Gazette-Mail – Giornalismo investigativo
The Panama Papers, by the International Consortium of Investigative Journalists, McClatchy and the Miami Herald – Giornalismo divulgativo
East Bay Times – Breaking News
The Salt Lake Tribune – Locale
David Fahrenthold, The Washington Post – Nazionale
The New York Times – Internazionale
Daniel Berehulak, per The New York Times – Breaking News Fotografia
E. Jason Wambsgans, per Chicago Tribune – Fotografia caratteristica
C.J. Chivers (The New York Times) – Miglior articolo
Peggy Noonan (The Wall Street Journal) – Miglior commento
Hilton Als (The New Yorker) – Miglior critica
Art Cullen, per The Storm Lake Times – Miglior editoriale
Jim Morin, per Miami Herald – Miglior editoriale in vignetta
Premio Pulitzer 2017, vincitori sezioni letteratura, musica e teatro
The Underground Railroad, by Colson Whitehead – Narrativa
Olio, by Tyehimba Jess – Poesia
Evicted: Poverty and Profit in the American City, by Matthew Desmond – Saggistica
Blood in the Water: The Attica Prison Uprising of 1971 and Its Legacy, by Heather Ann Thompson – Storia
The Return, by Hisham Matar – Biografia e autobiografia
Sweat, by Lynn Nottage – Teatro
Angel’s Bone, by Du Yun – Musica
Il Premio Pulitzer è un riconoscimento statunitense tra i più prestigiosi in ambito giornalistico. Gestito dalla Columbia University, fu fondato nel 1911 dal giornalista di origini ungheresi Joseph Pulitzer che proprio al suddetto ateneo lasciò in eredità tutti i suoi averi. Il premio – che, nelle prime edizioni, considerava solo quattro categorie, Reporting, Editoriale, Storico e Biografico, mentre oggi, a distanza di un secolo, le sezioni premiate sono 21 – fu assegnato per la prima volta nel 1912 e da allora viene dato annualmente a giornalisti e fotoreporter (oltre che a scrittori, drammaturghi e compositori) che si distinguono nell’ambito dell’informazione documentando gli avvenimenti più importanti dell’anno.