Dopo due mesi di indagini e ricerche, la banda che ha truffato l’ereditiera milanese a gennaio è stata assicurata alla giustizia.
La donna fa parte della famiglia Caproni, storici imprenditori lombardi pionieri nel campo dell’aviazione. In manette sono finiti due uomini e una donna, accusati ora della truffa milionaria ma andiamo con ordine e ripercorriamo quell’episodio.
Era il 10 gennaio quando una banda di criminali ha messo a segno un colpo ben pianificato che prevedeva la truffa all’87enne ereditiera milanese della famiglia Caproni, facendole credere che suo figlio era in pericolo.
La famiglia è molto conosciuta a Milano e in realtà in tutti gli ambienti lombardi perché i Caproni sono stati pionieri nel campo dell’aviazione e oggi gli eredi hanno un ricco patrimonio e tutti lo sanno, compresi coloro che hanno progettato la truffa raggirando la donna, la quale era convinta che i soldi ceduti a un finto avvocato erano per suo figlio.
Le è stato fatto credere che questo era rimasto coinvolto in un gravissimo incidente e addirittura a casa sua si presentarono un finto avvocato e un finto carabinieri, per rendere veritiera la storia.
L’anziana signora non si è fatta problemi a consegnare tutto ciò che aveva in casa, per scarcerare suo figlio dopo il presunto incidente in cui era stato giudicato responsabile, fra l’altro questa modalità di liberazione non è nemmeno prevista dal nostro ordinamento giuridico. Un colpo veloce e facile, l’ennesima truffa ad un’anziana che però stavolta è molto benestante e i criminali sono andati sul sicuro sapendo che coinvolgendo il figlio sarebbero riusciti ad accumulare un buon bottino.
Raggirata e derubata in pochi minuti, solo successivamente ha capito cosa era successo e quindi, proprio insieme al figlio, si è recata dai carabinieri per denunciare l’accaduto.
Stando alla ricostruzione, il primo contatto c’è stato intorno alle 14,40 di quel martedì di gennaio, quando la donna era sola in casa e un uomo, spacciandosi per avvocato, le ha telefonato riferendo dell’arresto del figlio dopo l’incidente stradale.
Per farlo tornare in libertà servivano 12,500 euro e per rendere più credibile la storia, il finto legale ha passato la cornetta a un secondo uomo che si è qualificato come un maresciallo dell’Arma.
La Caproni vive in zona Duomo e poco dopo la telefonata, sotto l’abitazione si è presentato un ragazzo di 25 anni per prendere i soldi ma il bottino era molto più sostanzioso, la signora infatti non ha consegnato solo i soldi richiesti ma anche orologi, gioielli, monete d’oro e pezzi da collezione di valore appartenenti alla sua famiglia.
Gli investigatori hanno cominciato subito a indagare sul raggiro e oggi finalmente i criminali sono stati assicurati alla giustizia.
Pezzo dopo pezzo, gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità dei truffatori, che hanno raggirato la donna facendole credere che la libertà di suo figlio dipendeva esclusivamente da lei. La paura di non rivederlo più l’ha portata a consegnare tutto ciò che aveva, per un valore molto importante.
Alla fine sono scattate le manette proprio in queste ore. È stata un’indagine complicata perché gli agenti non avevano dettagli sui truffatori poiché l’anziana non li aveva visti in faccia e nella paura del momento non aveva prestato attenzione ai tratti fisionomici dell’unico uomo che le si era palesato nella sua abitazione fra San Babila e Duomo.
La Caproni è stata derubata di tutto ciò che aveva perché oltre al denaro richiesto ha lasciato nelle mani dei malviventi lingotti d’oro, oggetti e soldi per un valore totale di oltre un milione e mezzo di euro. Una truffa enorme e un bottino che era stato riposto in un trolley blu con cui i ladri si stavano dirigendo a Napoli ma hanno lasciato dietro alcuni indizi che poi hanno permesso alla squadra mobile di incastrarli.
Uno dopo l’altro, i nomi sono venuto fuori come le tessere di un puzzle. A comporre la banda erano 4 persone, due uomini di 42 e 25 anni e due donne di 56 e 22 anni.
Questi sono stati incastrati dalle telecamere di sorveglianza della stazione centrale, che li hanno ripresi durante il passaggio dopo il colpo, per tornare a casa. Grazie ai diversi frame presi in esame, gli investigatori hanno ricostruito i movimenti della banda, i cui componenti sono residenti in aree dove la criminalità organizzata è molto presente.
Parliamo della zona del Napoletano e loro in particolare, erano specialisti in truffe analoghe ai danni di anziane persone. Lo scorso 9 febbraio gli agenti di Milano hanno perquisito le loro abitazioni trovando 2.000 euro, documenti falsi e cellulari, forse proprio quelli usati per contattare le loro vittime.
La Caproni e suo figlio possono tirare un sospiro di sollievo perché i valori di famiglia sono tornati a casa ma quante truffe avvengono giornalmente ai danni di persone anziane? I dati parlano chiaro e raccontano un fenomeno dilagante per la facilità di esecuzione. In questi casi è importantissimo denunciare subito per mettere rapidamente in moto la macchina della giustizia.
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