La ministra Calderone ha oggi presentato la nuova misura di sostegno, ovvero il Supporto formazione e lavoro che sostituirà in toto il vecchio Reddito di Cittadinanza.
Arriva il Siisl, ovvero il Sistema informativo per l’inclusione sociale e formativa, che sostituirà il Reddito di Cittadinanza, e a illustrarlo e presentarlo ci ha pensato oggi la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone. Una misura di sostegno non ritenuta adeguata dalla maggior parte dell’opposizione e che sta scatenando diverse proteste sociali, l’ultima delle quali a Napoli, capoluogo della Regione dove si sono registrate la maggior parte di domande per l’RdC negli anni scorsi.
Addio RdC, arriva il Siisl: le parole di Marina Calderone
“Siamo alla vigilia di una bomba sociale? No, assolutamente no perché i numeri ci dicono che la situazione è assolutamente gestibile. Questo Paese non può permettersi di non fare di tutto per chi può lavorare” ha dichiarato la ministra, volendo rispondere a chi temeva e teme che ciò possa scatenare una rivolta sociale.
Tale misura andrà a sostituire chi finora prendeva il Reddito di Cittadinanza, come i 188.000 nuclei familiari che hanno ricevuto il messaggio da parte dell’INPS in merito alla cancellazione della misura in quanto non aventi disabili, minori o over 60 tra loro, e che quindi hanno dovuto dire addio all’aiuto statale.
A partire dall’inizio di settembre, tutti gli occupabili, ovvero i cittadini italiani tra i 18 e i 59 anni potranno farne richiesta, compilando il modulo sul sito online dell’INPS o andando ai Patronati. Da gennaio 2024 ciò sarà possibile anche tramite i Caf. Una misura che sarà aperta a tutti quelli che avranno un reddito annuo totale non superiore ai 6.000 euro.
La misura consentirà di ricevere un importo mensile di 350 euro per massimo 12 mesi, a patto che prima si siano seguiti tutti gli step atti ad avere tale privilegio. Questo significa che bisognerà, per chi ne necessita, registrarsi sul sito del Siisl, dove potranno confluire agenzie del lavoro, centri per l’impiego, centri di formazione e comuni, tra gli altri, che potranno quindi poter assumere il personale che necessita direttamente dal sito. La stessa piattaforma gestirà anche l’Assegno di Inclusione.
Requisito basilare per poter richiedere i 350 euro al mese, quello di iscriversi al Patto di attivazione digitale, oltre all’aver contattato almeno tre agenzie per il lavoro. Dopo tali passaggi, si sarà contattati dal centro dell’impiego per il Patto di servizio.
Dopo essere stati accettati, si potrà accedere alla piattaforma e usufruire delle iniziative per l’immissione lavorativa. Nel caso, tuttavia, che si lasciasse il percorso intercorso, o si rifiutasse un lavoro, l’aiuto economico verrà cancellato.
Una differenza non da poco rispetto alla misura pensata dal Movimento 5 Stelle, che aveva iniziato ad essere introdotta nel 2019 e aveva aiutato migliaia di cittadini, i quali ricevevano un importo sulla PostePay in base al nucleo familiare e al reddito annuale totale. Ora le somme sono di circa la metà, e non è previsto alcun rinnovo, particolare che sta scatenando la rabbia di numerosi italiani.