Martedì 17 gennaio si elegge a Strasburgo il presidente del Parlamento europeo che andrà a sostituire il tedesco Martin Schulz, che ha ricoperto il ruolo per due mandati e che ha comunicato che non si ricandiderà per il terzo anno consecutivo. A contendersi la poltrona erano otto candidati (tre sono donne), tra i quali spiccano i nomi di tre candidati italiani. Vediamo di seguito chi sono e come si elegge il presidente del Parlamento Europeo, tenendo presente che pare sia stato trovato l’accordo che potrebbe portare il forzista Antonio Tajani alla nomina. L’attuale vicepresidente è il favorito alla vigilia delle votazioni. Secondo l’accordo preso dalle forze politiche, sarà sostenuto da 74 Conservatori, da 69 parlamentari liberali di Guy Verhofstadt e da 217 del Ppe. Resta da verificare se l’intesa in favore di Tajani reggerà la prova del voto segreto.
Parlamentari europei candidati alla presidenza del ParlamentoSono otto le candidature ufficialmente presentate per l’elezione del presidente del Parlamento Europeo, tra i quali spiccano tre nomi italiani:
Antonio Tajani (Forza Italia) è il candidato alla presidenza del Parlamento UE del Partito Popolare Europeo (PPE). Classe 1953, al momento della candidatura occupa la posizione di vice-presidente del Parlamento Europeo. Membro dell’Ufficio di presidenza, della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, della Delegazione per le relazioni con la Repubblica federativa del Brasile, con il Mercosur e dell’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, Tajani è stato anche Commissario Ue per i Trasporti e per l’Industria. LEGGI DI PIU’ SU ANTONIO TAJANI
Eleonora Forenza (Rifondazione Comunista, L’Altra Europa con Tsipras) è la candidata alla presidenza del gruppo GUE-NGL (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica). Classe 1976, è vicepresidente della delegazione alla commissione parlamentare mista Ue-Cile, membro della Commissione per il commercio internazionale e della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. E’ membro della segreteria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista e responsabile del dipartimento legato alle attività del Parlamento Europeo. Fa inoltre parte del collettivo Femministe Nove e del direttivo dell’International Gramsci Society Italia.
Gianni Pittella (Partito Democratico) è il candidato del gruppo dei Socialisti e Democratici, S&D, del quale faceva parte anche il presidente uscente Martin Schulz. Classe 1958, Pittella è presidente del Gruppo S&D e membro della Conferenza dei presidenti e della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana. Ha iniziato a fare politica con il Partito Socialista Italiano, candidandosi alle elezioni europee del 1994 risultando il primo dei non eletti. Già a capo della delegazione italiana (2006) e vicepresidente dell’Europarlamento (2009-2014), nel giugno 2014 è stato eletto presidente del Parlamento Europeo.
Piernicola Pedicini (Movimento Cinque Stelle) era il candidato del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta (EFDD), ma la sua candidatura è caduta in seguito alle recenti e sfortunate vicissitudini del M5S al Parlamento Europeo.
E’ attualmente vicepresidente della Delegazione all’Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della Delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia e della Delegazione per le relazioni con l’Afghanistan.
Altri europarlamentari candidati
Classe 1953, ex Primo ministro del Belgio dal 1999 al 2008, è il leader del gruppo Democratici e Liberali (ALDE). Federalista europeo, Verhofstadt è stato presidente del Consiglio dell’Unione Europea nel 2001 e candidato dell’Alde alla presidenza della Commissione europea nel 2014. Attualmente è il rappresentante del Parlamento Europeo nei negoziati per la Brexit e membro della Conferenza dei presidenti e della Commissione per gli Affari Costituzionali. Guy Verhofstadt alla vigilia delle votazioni si è però ritirato dalla corsa per la presidenza del Parlamento europeo e i deputati dell’Alde hanno deciso di appoggiare il candidato del Ppe, Antonio Tajani.
Classe 1968, la belga Helga Stevens è la candidata alla presidenza del Parlamento Eu del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECT). La senatrice ex Presidente dell’European Union of the Deaf è membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Delegazione alle commissioni di cooperazione parlamentare UE-Kazakistan, UE-Kirghizistan, UE-Uzbekistan e UE-Tagikistan, e per le relazioni con il Turkmenistan e la Mongolia.
Classe 1950, l’inglese Jean Lambert è la candidata alla presidenza del Parlamento Europeo dal Gruppo dei Verdi/Alleanza libera (Green/EFA), nonostante venga dal Regno Unito, che nei prossimi mesi lascerà l’Unione Europea. Attualmente è presidente della Delegazione per le relazioni con i paesi dell’Asia meridionale e membro della Conferenza dei presidenti di delegazione e della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali.
Classe 1976, il rumeno Laurentiu Rebega è il candidato del Gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà, formazione di estrema destra. Eletto al Parlamento Europeo nelle liste dei Socialisti e Democratici, è poi entrato nel gruppo dei partiti nazionalisti e fortemente euroscettici di cui fanno parte anche la francese Marine Le Pen e Matteo Salvini.
COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO?
Dopo la presentazione ufficiale dei candidati da parte dei gruppi parlamentari riuniti in assemblea, si procede alla votazione a scrutinio segreto per l’elezione del presidente del Parlamento Europeo, che resta in carica due anni e mezzo. Astensioni e voti nulli non contano ai fini del calcolo. Se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta dei voti (50% +1) dopo i primi tre scrutini, si va al ”ballottaggio”, ossia si procede a una quarta votazione tra i due candidati che al terzo scrutinio hanno accumulato più preferenze. Se il ballottaggio si conclude in parità viene eletto presidente del Parlamento Europeo il candidato più anziano.
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