Non appena si è insediato, il neo presidente degli Stati Uniti d’America ha avviato il suo processo per spazzare via le politiche di Donald Trump. Come primo impegno, infatti, il nuovo POTUS ha firmato 17 decreti, tra i quali il rientro degli Usa negli accordi di Parigi sul clima, lo stop al famigerato muro con il Messico e al muslim ban.
Un deciso cambio di rotta
L’era post Trump è già iniziata. L’ex presidente deli Stati Uniti ha ceduto il posto (con riluttanza, dato che non ha partecipato neanche alla cerimonia di insediamento del governo Biden-Harris) nello Studio Ovale, che si è subito trasformato nel teatro del cambiamento.
Joe Biden, infatti, ha firmato ben 17 decreti a meno di 24 ore dal suo insediamento per assicurare al Paese un deciso cambio di rotta.
I decreti firmati da Biden
Obbligo di mascherina nelle aree di giurisdizione federale, come palazzi governativi e mezzi pubblici, ritorno agli accordi di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico e nell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità); blocco ai lavori di costruzione dell’oleodotto Keystone Xl, un’arteria che avrebbe collegato Canada e Golfo del Messico, la cui sospensione ha subito provocato una dura reazione del premier canadere Trudeau; eliminato il Muslim Ban, che limitavano gli ingressi ai cittadini provenienti da nazioni islamiche; proseguendo il lavoro dell’ex presidente Obama, si rafforza la difesa contro l’espulsione degli immigrati clandestini giunti in Usa da bambini, definiti “dreamers” (sognatori); proroga alla moratoria sugli sfratti e ai pagamenti degli interessi sui prestiti studenteschi. Tra gli altri, Biden ha anche riaffermato il VII titolo del Civil Wright Act del 1964 che condanna qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere.
Merkel: si riapre il dialogo
Il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, Steffen Seibert, tramite Twitter, ha subito riaffermato la volontà della Germania di far ripartire il dialogo con gli Usa, alla luce delle nuove posizioni del presidente Biden.
Alla luce dei 17 decreti, Seibert ha assicurato uno “spettro di accordi più ampio”: “Se vedete solo i decreti che sono stati firmati ieri, vedete che possiamo lavorare insieme di nuovo“, ha chiarito il portavoce tedesco. Angela Merkel, comunque, ha sottolineato che l’Ue si assumerà più responsabilità, sul piano militare, diplomatico e in altri campi.