Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Francia. Il candidato centrista vince le presidenziali francesi col dato definitivo del 66,1% dei voti, mentre Marine Le Pen si ferma al 33,9%, mentre l’astensione si conferma in aumento al 25,44%. “Si apre un nuovo capitolo nella nostra lunga storia. Vorrei che fosse di speranza e di rinnovata fiducia“, sono state le prime parole di Macron che poi ha festeggiato al Louvre davanti alla folla dei suoi sostenitori sulle note dell’Inno alla gioia, il capolavoro di Ludwig van Beethoven inno dell’Europa. “Tutti mi dicevano che era impossibile: ma non conoscevano la Francia! Avete vinto, la Francia ha vinto“, ha urlato dal palco il neo presidente. Chiuse le urne alle 20 per le presidenziali 2017 in Francia i dati hanno subito dato il candidato centrista oltre il 60%, nonostante il lieve calo dell’affluenza rispetto alle ultime presidenziali del 2012. La sconfitta non ha però fermato Le Pen: la candidata ha subito chiamato Macron per congratularsi e ha rilanciato la sfida, proponendo di cambiare nome e volto al Front National.
La prima a parlare ai francesi dopo la chiusura delle urne è stata Le Pen che ha ringraziato “gli undici milioni di elettori che hanno scelto il Front National” e ha annunciato la svolta del partito, pronto a cambiare nome ma soprattutto volto, ponendosi come la nuova opposizione. Il nuovo presidente ha tenuto il suo primo discorso da vincitore dal suo quartiere elettorale e ha ringraziato chi lo ha votato, chiedendo unità nel Paese e di non cedere alla “rabbia” che ha portato molti francesi a votare Le Pen.
Presidenziali in Francia, la festa di Macron sulle note dell’Inno alla gioia
L’elezione di Emmanuel Macron cambia tutto per la Francia e lo dice anche la scelta del luogo dei festeggiamenti e della musica: niente Place de la Bastille o de la Concorde, luoghi simbolo della sinistra, ma lo spiazzo del Louvre, così come niente Marsigliese ma l’inno alla gioia, l’inno d’Europa davanti a quello nazionale.
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Macron è anche il più giovane presidente francese, battendo il record precedente di Luigi Napoleone Bonaparte, futuro imperatore Napoleone III, eletto a 40 anni nel 1848.
“Tutti mi dicevano che era impossibile: ma non conoscevano la Francia! Avete vinto, la Francia ha vinto“, ha esordito un Macron sorridente e felice alla folla dei suoi sostenitori. “Grazie per i rischi che avete corso. Questa fiducia mi onora, non vi deluderò. Voglio essere all’altezza della vostra fiducia, e portare avanti lo slancio che rappresentate. So che non mi volete dare carta bianca. Mi rendo conto“, ha proseguito, rivolgendosi anche “a chi ha votato per Marine Le Pen. Non fischiate, non dovete protestare“, ammonisce dal palco. “Hanno espresso rabbia, collera, delusione, a volte convinzioni che rispetto. Farò tutto il possibile nei prossimi 5 anni perché non ci sia più alcuna ragione per votare l’estremismo“, ha dichiarato.
“Tutti si aspettano che torniamo a essere noi stessi“, ha continuato, sottolineando che “il compito che ci aspetta è immenso. Dovremo difendere la nostra moralità, costruire nuove protezioni e rifondare la nostra Europa. Ma anche dare sicurezza a tutti i francesi, far ripartire l’economia, il lavoro. Ritornare a lottare per il clima. Questa sera avete scelto di essere audaci, continueremo ad esserlo, audaci, perché è quello che il mondo si aspetta da noi. Si aspetta che la Francia sia la Francia“.
“Il nostro compito è immenso“, ha ripetuto ancora, a ricordare le difficoltà che incontrerà una volta all’Eliseo, a iniziare dalle elezioni legislative di giugno. “Dovremo costruire una maggioranza di cambiamento. E avrò ancora bisogno di voi. Non cederemo, conosco il fervore che vi anima, so quello che vi devo. Non cederemo alla paura e alle menzogne. Non cederemo all’ironia. Vi servirò con forza e in nome del nostro motto: libertà, uguaglianza e fratellanza. Viva la Francia“, ha concluso.
Presidenzali in Francia, il primo discorso in tv di Emmanuel Macron
“Si apre un nuovo capitolo nella nostra lunga storia e vorrei che fosse di speranza e di rinnovata fiducia“. Sono le prime parole del presidente eletto francese Emmanuel Macron, nel suo primo discorso della vittoria in diretta tv, sottolineando “il grande onore e la grande responsabilità” dell’elezione all’Eliseo, per la quale “ringrazia dal profondo del cuore” tutti quelli che lo hanno votato ma anche chi non l’ha votato.
Il suo è un appello all’unità del Paese: “Capisco la rabbia, l’ansia e i dubbi che molti di voi hanno espresso“, dice rivolgendosi agli elettori della sua avversaria ed è per questo che insiste molto sul concetto di unione, dopo una campagna stampa divisiva su ogni tema e con lo spettro del terrorismo ad aleggiare su ogni appuntamento.
“Nei prossimi cinque anni, la mia responsabilità sarà di eliminare le paure, di ritrovare l’ottimismo, di mettere insieme tutti gli uomini e le donne pronti ad affrontare le sfide enormi che ci attendono“, prosegue il presidente eletto che ha reso omaggio a Francois Hollande per il lavoro svolto negli ultimi cinque anni. “Mi batterò con tutte le mie forze contro la divisione che ci indebolisce“, insiste Macron che richiama un tema fondamentale della sua politica: l’Europa.
“Difenderò il destino comune dell’Europa: voglio lavorare per ricostruire il collegamento tra l’Europa e i popoli che formano, tra Europa e i suoi cittadini“, conferma Macron nel rivolgersi “a tutto il popolo di Francia“. Il suo percorso è appena agli inizi e la prima tappa sarà a giugno, con le elezioni legislative.
“Abbiamo un dovere verso il nostro paese. Siamo gli eredi di una grande storia e di grande messaggio rivolto al mondo“, prosegue il neo presidente che si impegna a “difendere la Francia, i suoi interessi vitali, la sua immagine e il suo messaggio“. Per questo, “la moralizzazione della nostra vita pubblica, il riconoscimento del pluralismo, vitalità democratica saranno la base della mia azione“.
Altro tema fondamentale è la lotta al terrorismo e le paure che il periodo di crisi ha instillato in molta parte della popolazione, alle prese con una situazione economica non sempre florida. “Sono consapevole della rabbia, dell’ansia e del dubbio che avete espresso. Vi assicuro che sarò implacabile e determinato nella difesa della sicurezza“, con la Francia “in prima linea nella lotta al terrorismo nel Paese e fuori. Difenderò la Francia e difenderò l’Europa, la comunità di destini che si sono dati i nostri popoli“, ha dichiarato.
“Amiamo la Francia. Per i cinque anni che vengono, la servirò in nome vostro con umiltà, devozione e determinazione. Viva la Repubblica, viva la Francia“, è la sua conclusione
Presidenziali in Francia, il discorso di Marine Le Pen
“Ho telefonato ad Emmanuel Macron per congratularmi con lui e per augurargli ogni successo“, ha detto Le Pen dal palco subito dopo il risultato, ammettendo la sconfitta al ballottaggio per le presidenziali e sottolineando che i francesi “hanno votato per la continuità“.
Per la leader del Front National il voto alle presidenziali è comunque “un risultato storico” visto che “i francesi hanno fatto dell’alleanza dei patrioti la prima forza di opposizione“. Per questo, “il Fn deve rinnovarsi profondamente per essere all’altezza di questa opportunità storica“, ha sottolineato, confermando l’intenzione di “proporre di avviare una trasformazione del nostro movimento” e appellandosi a “tutti i patrioti“.
“Le formazioni politiche che si sono prese la responsabilità di eleggere Macron si sono discreditate da sé – ha scandito ancora la leader del Front national – Questo secondo turno crea una ricomposizione politica tra patrioti e mondalisti. È questa grande scelta che sarà sottoposta ai francesi alle legislative“, ha concluso, ricordando il prossimo appuntamento con le elezioni per il Parlamento a giugno.
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Presidenziali Francia, le reazioni
L’Europa intera, oltre alla Francia, tira un sospiro di sollievo: al primo dato dopo la chiusura delle urne, con la vittoria in mano, i sostenitori di Macron hanno festeggiato in un tripudio di bandiere per le strade di Parigi.
Tra i primi a festeggiare la vittoria di Macron c’è Matteo Renzi, neo segretario del PD dopo le primarie, seguito a ruota dal premier Paolo Gentiloni che ha affidato a Twitter il suo messaggio d’auguri, indicando che con la sua vittoria “una speranza si aggira per l’Europa”.
In Italia la voce più vicina a Le Pen è quella di Matteo Salvini che da Facebook ha voluto fare i suoi complimenti alla leader del Fn, sua alleata nella battaglia contro l’Europa. “Grazie Marine Le Pen, chi lotta non perde mai”, è il suo commento.
Congratulazioni per la vittoria di Macron sono arrivate da tutti i leader europei, a partire da Jean-Claude Juncker, ma anche da Theresa May che ha dichiarato di non “veder l’ora di lavorare con Macron”.
Stesse parole sono state affidate da Donald Trump a Twitter: il presidente USA avrebbe preferito la vittoria di Le Pen, ma ha aperto al dialogo col neo presidente eletto.
Presidenziali Francia, la storia di ripete
La storia si è così ripetuta dopo il 2002 quando Jean-Marie Le Pen, padre di Marine e fondatore del FN, fu sconfitto al ballottaggio da Jacque Chirac, votato da oltre l’80% dei francesi.
A convincere molti elettori sarebbe stato in particolare il dibattito tv tra Macron e Le Pen: per la maggior parte dei francesi, il candidato centrista sarebbe stato più convincente.
Secondo il sondaggio Elabe per BfmTv e l’Express, Macron avrebbe guadagnato dieci punti dopo il dibattito e molti elettori avrebbero deciso di sostenerlo anche se solo per contrastare l’estrema destra: lo stesso sondaggio indica che il 54% degli elettori di Meléchon voterà per lui, contro il 14% che sceglierà Le Pen, mentre tra i sostenitori di Fillon il 45% voterà Macron e il 32% la leader del FN.
Presidenziali Francia: i risultati del primo turno
I risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi tenutesi il 23 aprile, hanno dato la vittoria a Macron con il 23,8%, seconda Le Pen al 21,5%. Terzo posto per il repubblicano François Fillon al 19,9%, seguono Jean-Luc Mélechon al 19,6% e Benoit Hamon, socialista, al 6,3%.
Il risultato è storico da ogni punto di vista. Per la prima volta i partiti tradizionali sono esclusi dalla corsa finale all’Eliseo, con i socialisti che incassano il peggior risultato di sempre tanto che Manuel Valls ha parlato della “fine di un’era“. Se il repubblicano Fillon ha comunque tenuto, con un buon terzo posto dopo gli scandali che lo hanno colpito (il riferimento è alle accuse di aver pagato la moglie Penelope come assistente parlamentare senza esserlo), a sinistra è stata l’ala più estremista di Mélechon a incassare il miglior risultato. A sfidarsi al secondo turno saranno dunque Macron e Le Pen: il primo ha già incassato l’appoggio dei socialisti di Hamon e di Fillon, ma non quello di Melechon.
Innegabile l’avanzata di Le Pen e il suo Front National che conquista quasi tutta la Francia, andando in vantaggio soprattutto nelle aree rurali, ma non sfonda come previsto. In ogni caso, Marine Le Pen ha portato a casa oltre 7 milioni di voti, facendo meglio del padre Jean-Marie Le Pen, candidatosi all’Eliseo nel 2002 che conquistò il 16,86%, senza arrivare al ballottaggio.
Ottima invece la tenuta di Macron nelle grandi città, a iniziare dalla capitale. Emblematico in questo senso il risultato di Parigi, la città più colpita dal terrorismo di matrice islamica, come dimostra anche l’ultimo attentato sugli Champs Elysées, che non si è piegata al populismo della candidata di estrema destra: Macron a Parigi ha chiuso al 37,7%, mentre Le Pen si è fermata al 4% (interessante anche il dato di Mélechon al 25,5%, seguito da Fillon al 15% e Hamon al 14,2%).
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