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Presidenziali in Francia, vince Fillon: chi è il candidato del centrodestra all’Eliseo

Francois Fillon sarà il candidato del centrodestra alle elezioni presidenziali in Francia che si terranno il 23 aprile 2017. Sarà lui a correre per l’Eliseo dopo aver vinto il ballottaggio delle primarie contro Alain Juppé con il 66,5 per cento dei voti; l’avversario, che si è fermato al 33,5 per cento gli ha riconosciuto la vittoria e gli ha dato il suo sostegno in vista della sfida finale, augurandosi che possa diventare presidente. “Da tre anni traccio la mia strada ascoltando i francesi, con il mio progetto, i miei valori, e a poco a poco ho sentito questa onda che ha rotto tutti gli scenari che erano stati scritti in anticipo. La Francia vuole verità e azione“, ha dichiarato nel discorso dopo il voto. La sfida per la conquista della presidenza è iniziata e con toni molto forti, scagliandosi prima contro il governo di Manuel Valls (probabile candidato dei socialisti) e poi contro Francois Hollande, definendo i 5 anni dell’ultima presidenza “patetici“.

La vittoria finale di Fillon era già nell’aria dopo il primo turno delle primarie che aveva visto la sconfitta dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, arrivato terzo e ritiratosi dalla vita politica. Considerato l’outsider nella sfida interna ai Repubblicani, l’ex ministro del governo Sarkozy ha ribaltato i pronostici conquistando già il primo turno con il 44% dei voti, e ora si avvia verso la conquista dell’Eliseo, schierandosi contro i socialisti ma soprattutto contro la destra nazionalista di Marie Le Pen.

Esponente dell’ala più reazionaria del centrodestra, conservatore fino al midollo, veniva dato dai sondaggi dietro a Juppé e Sarkozy, ma è stato capace di una rimonta incredibile grazie a un programma meno populista ma decisamente più di destra rispetto al moderato Juppé: conosciamolo meglio.

Chi è Francois Fillon

Francois Fillon, 62 anni, è stato il braccio destro di Nicolas Sarkozy, uno dei suoi più forti sostenitori all’epoca della sua prima candidatura all’Eliseo nonché primo ministro dal 2007 al 2012 e uno dei premier più amati degli ultimi anni. Cattolico fervente, sposato con la gallese Penelope Kathryn Clarke e padre di cinque figli, è un veterano della politica nazionale che ha servito fin dagli anni Novanta come ministro dell’Istruzione superiore e della Ricerca, continuando a rivestire altri ruoli ministeriali. I sondaggi lo davano terzo se non quarto tra gli aspiranti candidati alle presidenziali (sette per il centrodestra), eppure è stato capace di leggere il malessere del suo elettorato e in generale del paese (oltre 4 milioni i votanti al primo turno delle primarie del centrodestra).

“Mr Nobody”, signor Nessuno, come lo chiamava l’ex presidente Sarkozy per il suo aplomb, incarna il volto più deciso del centrodestra, con posizioni conservatrici e reazionarie su temi sociali e liberali in economia: è contro l’aborto e i matrimoni gay (ha dichiarato di non voler cambiare la legge ma di apportare modifiche in tema di adozioni), ha posizioni molto forti nei confronti dell’Islam e della lotta al terrorismo, è molto amico di Vladimir Putin che sostiene contro l’Isis anche nella guerra in Siria. Appassionato di motori e in particolare della 24 ore di Le Mans (città in cui è nato), ha il solo vezzo di indossare calze rosso cardinalizio acquistate in una nota sartoria ecclesiastica a Roma.

Fillon è il volto della destra popolare e cattolica tradizionale delle campagne francesi e si è candidato con un programma che strizza l’occhio ai temi messi in campo dal Front National di Marie Le Pen con soluzioni più moderate. Ha incassato il sostegno di Sarkozy: “Le scelte politiche di Fillon sono più vicine alle mie e lo voterò”, ha dichiarato l’ex presidente.

Chi è Alain Juppé

Alain Juppé, 72 anni, è uno dei nomi più in vista del centrodestra francese. Fondatore e presidente dell’UMP (Unione del Movimento Popolare), oggi diventati i Repubblicani, è stato primo ministro tra il 1995 a il 1997, causando il più grande sciopero generale del paese per via della riforma delle pensioni e la linea dura tenuta contro i sindacati.

La sua carriera politica subisce un brusco stop con la condanna a 10 anni di ineleggibilità a seguito di un’inchiesta su impieghi fittizi della municipalità di Parigi, pena poi ridotta nel 2004 a un anno di ineleggibilità. Il duro colpo lo porta ad auto esiliarsi in Canada, dove insegna all’Ecole Nationale d’Administration publique di Montréal, rientrando sulla scena politica nel 2006 con l’elezione a sindaco di Bordeaux e nel 2007 con il sostegno alla candidatura di Sarkozy.

Ministro dell’ecologia, dello sviluppo e della programmazione durevole (con competenze estese alle politiche dell’energia e dei trasporti) nel governo di Francois Fillon, è anche ministro di Stato, ossia numero due del governo: nel 2010 è nominato ministro di Stato e ministro della difesa nel III governo Fillon, mentre nel 2011 è ministro degli affari esteri ed europei, sempre con la dignità di ministro di Stato.

Centrista e più moderato, Juppé era uno dei favoriti: le sue posizioni a favore della laicità dello Stato per la convivenza religiosa e le aperture a una politica di investimenti piacciono anche ai moderati del fronte opposto dei socialisti.

Il ritiro di Sarkozy

La prima notizia che ci hanno consegnato le primarie del centrodestra francese è una cosa che raramente si vede in Italia. L’ex presidente Sarkozy, dato per vincente nei primi sondaggi, ha incassato la sconfitta non appena sono stati resi noti i risultati, ha fatto i complimenti a Fillon e gli ha dato il suo sostegno, annunciando (questa è la vera novità, almeno per noi italiani) il ritiro dalla vita politica. “Ringrazio mia moglie Carla e i miei figli per averli costretti a sopportare tanto. Ora è arrivato il momento di pensare più alla vita privata che a quella pubblica”, ha annunciato.

Lorena Cacace

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