[didascalia fornitore=”ansa”]Il fermo immagine del video della Polizia di Stato che mostra la squadra mobile mentre ferma l’uomo indiziato della violenza sessuale nei confronti di una 24enne reggiana in via Petit Bon[/didascalia]
La polizia di Reggio Emilia ha sottoposto a fermo il presunto autore della violenza sessuale consumata la notte di domenica 22 luglio a Reggio Emilia. Il fermato è stato identificato come un senza fissa dimora e poche ore dopo è stato immediatamente bloccato nella città emiliana, dalla quale non si era allontanato. Si tratta di P.M., richiedente asilo di 26 anni di nazionalità ucraina. Va precisato che all’identificazione e alla cattura dell’uomo si è giunti grazie alla conoscenza del territorio del personale della Squadra mobile che ha consentito di individuare il suo rifugio di fortuna, che si trovava in un’area di campagna isolata rispetto alla zona urbana.
L’uomo arrestato per lo stupro della giovane 24enne di Reggio Emilia era entrato in Italia nel 2016 dal Brennero, risulta essere incensurato e con un permesso di soggiorno in attesa di definizione per lo status di profugo, richiesto proprio alla questura di Reggio.
La ricostruzione dell’aggressione
Poco dopo le 20.30 del 22 luglio, l’uomo ha aggredito la giovane mentre stava passeggiando per le vie del quartiere di periferia dove vive, presso via Petit Bon. Un passeggiata che faceva parte delle abitudini della giovane, come ha raccontato anche la mamma. L’uomo l’ha sorpresa all’improvviso, l’ha afferrata, l’ha strattonata gettandola dietro una siepe, le ha dato un pugno in faccia rompendole il naso per stordirla e potere abusare tranquillamente di lei. Dopo lo stupro è fuggito, mentre la ragazza è tornata a casa sotto shock. Ha avvertito i genitori che era stata violentata e insieme hanno provveduto a fare denuncia. La ragazza è stata di grande aiuto per l’identificazione dell’uomo, lo ha descritto nei minimi dettagli e la presenza di una cicatrice ha reso il suo ritrovamento più facile.
Il sindaco: ‘Lo stupratore va espulso subito’
Dopo il fermo del 26enne ucraino richiedente asilo indiziato dello stupro della 24enne di Reggio Emilia, il sindaco Luca Vecchi, del Pd, è intervenuto con durezza sulla vicenda. “Riteniamo che, qualora sussistessero i presupposti di legge, il soggetto in questione dovrebbe essere espulso con effetto immediato dal nostro Paese”, ha detto Vecchi.
“Desidero complimentarmi con le forze di polizia – ha aggiunto – per la grandissima professionalità dimostrata nella brillante operazione che ha portato nell’arco di sole 24 ore all’individuazione e alla cattura del responsabile del caso di violenza sessuale avvenuto in città nei giorni scorsi. Contestualmente, nel ribadire i sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla vittima, il Comune di Reggio Emilia nell’auspicare la massima severita’ di giudizio verso questa condotta odiosa ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare l’opportunità di costituirsi parte civile”
Salvini: ‘Inasprire le pene per questi reati’
Su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini saluta con un post l’arresto del presunto stupratore, scrivendo “Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo ucraino di 26 anni. Complimenti alla polizia di Stato”. “Per la sinistra la nostra linea sarebbe ‘troppo dura’ – aggiunge – . Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: VIA dall’Italia i clandestini delinquenti, VIA ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!”.
E Mentana si rivolge a Salvini
Dopo poco l’intervento del vicepresidente del Consiglio, Enrico Mentana ha scritto questo intervento, invitando il leader leghista a riflettere sul significato e il potere delle parole
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”Caro ministro Salvini, mi rivolgo a lei dopo aver letto un suo tweet delle 11.33 di oggi. “Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia, arrestato un RICHIEDENTE ASILO ucraino di 26 anni. Inaspriremo leggi troppo deboli: VIA dall’Italia i clandestini delinquenti, VIA ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!”. Premesso che questo genere di ripugnanti reati è già perseguito, nei confronti di chiunque se ne macchi in territorio italiano, e quindi basta applicare le leggi esistenti, spicca quel RICHIEDENTE ASILO scritto in maiuscolo, come se costituisse un’aggravante, tipo pregiudicato o portatore conscio di malattie infettive. Il conseguente “VIA dall’Italia i clandestini delinquenti” può far pensare all’equazione richiedente asilo=clandestino (sperando che solo un lettore distratto faccia l’identificazione clandestino=delinquente). Così però, ministro, si finisce col criminalizzare anche chi è tutelato da convenzioni di cui il mondo si è dotato dopo gli orrori di guerre mondiali e dittature sanguinose. Lo dovrebbe sapere meglio di altri, visto oltretutto che la nazionalità dell’uomo da lei citato, ucraina, ricorda una situazione che lei ben conosce, visto che ha preso più volte posizione contro le sanzioni seguite al conflitto interno a quel paese. Ci rifletta, per favore”.