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Categories: Economia

Prestiti a fondo perduto 2018: cosa sono, a chi spettano e come richiederli

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]

Avete mai sentito parlare di prestiti a fondo perduto? Si tratta di una particolare tipologia di finanziamento che non prevede la restituzione della somma richiesta. Nella maggior parte dei casi vengono erogati alle start up, all’imprenditoria giovanile e femminile, tuttavia in alcuni casi possono essere concessi anche alle aziende più solide, o anche a imprese dislocate in territori economicamente svantaggiati. I prestiti a fondo perduto rappresentano di fatto un’ottimo mezzo per poter mettere a frutto le proprie idee di business e per costruirsi un futuro più solido. Vediamo nel dettaglio chi eroga i prestiti a fondo perduto, chi li può ottenere e come.

Prestiti a fondo perduto: cosa sono

In parole semplici i finanziamenti a fondo perduto sono dei prestiti d’impresa a tasso zero, ovvero prestiti agevolati rivolti a determinate categorie di persone. Come anticipato in apertura si tratta di somme elargite senza che debbano essere restituite. Nella maggior parte dei casi sono fondi pubblici, destinati a fondo perduto, con lo scopo di incentivare lo sviluppo economico di zone economicamente fragili del Paese. I finanziamenti sono sempre associati a dei bandi, nei quali sono indicate tutte le condizioni necessarie per poterli ottenere. Sovente contengono limitazioni specifiche, come ad esempio restrizioni legate all’età, alla condizione economica di partenza, alla tipologia di progetto che si intende realizzare. Un esempio? I bandi di InvItalia sono rivolti ai giovani imprenditori del sud, affinché possano realizzare aziende nel campo dell’agricoltura o del turismo, ovviamente nel sud del Paese.

Prestiti a fondo perduto: chi li eroga

Chi eroga i prestiti a fondo perduto? Questa particolare tipologia di finanziamenti, per il quale non si richiede la restituzione del capitale e degli interessi maturati, viene erogata da diversi enti e istituzioni, quali ad esempio enti provinciali, regionali e statali. I più noti sono senz’altro i finanziamenti concessi dall’Unione Europea.

Le risorse europee destinate all’erogazione di finanziamenti a fondo perduto si distinguono in due macro-categorie:

– A gestione diretta: ad erogare il contributo è l’istituzione europea che ha stanziato i capitali;
– A gestione indiretta: ad erogare i finanziamenti è un ente locale.

In linea generale, considerato che i finanziamenti a fondo perduto fungono da sostegno all’investimento, il contributo economico elargito non copre il 100% della spesa: la percentuale di copertura varia in base alla tipologia di progetto e dal settore economico finanziato. E’ compresa solitamente tra il 50% ed il 70%, solo in casi eccezionali può raggiungere il 100%.

I bandi gestiti dall’Unione Europea vengono pubblicati sul sito della Commissione Europea e/o sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione, mentre quelli stanziati dagli enti locali sono pubblicati sui siti degli enti medesimi e sulla Gazzetta nazionale o regionale. Un ultimo dettaglio importante: i prestiti a fondo perduto precludono la possibilità di ottenerne altri a livello statale.

Prestiti a fondo perduto: a chi spettano

Chi può richiedere i prestiti a fondo perduto? Tutti i cittadini che intendono avviare un’attività d’impresa o una start-up. I bandi più recenti erano rivolti alle donne e agli under 35. Non mancano bandi rivolti a determinate aree del Paese, economicamente svantaggiate.

Prestiti a fondo perduto: come si richiedono

Infine la domanda più importante: come si richiedono i prestiti a fondo perduto? Per poter beneficiare di tali forme di credito è fondamentale mantenere un occhio sempre vigile sull’uscita dei nuovi bandi: quindi è importante monitorare i siti degli enti pubblici regionali e provinciali, nonché il sito della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Attenzione all’aggiornamento e alla qualità del vostro business plan: è il biglietto da visita per garantirsi un finanziamento a fondo perduto.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

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