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Sui casi dei preti pedofili Papa Francesco è in prima linea. Lo dimostra la vicenda di monsignor Jozef Wesolowski, arrestato dopo l’ok del Pontefice. Adesso si è scoperto che nel computer della Nunziatura di Santo Domingo il vescovo di 66 anni aveva un archivio composto da più di 100.000 documenti con foto e video pornografici, in cui si vedono ragazzini tra 13 e 17 anni. L’inchiesta in questo momento è rivolta anche alla ricerca di altri possibili complici, dal momento che si sospetta che l’arcivescovo possa essere all’interno di una rete internazionale molto vasta.
Nel computer di proprietà del Vaticano il vescovo aveva materiale diviso in quattro volumi, con più di 130 filmati e più di 86.000 foto. Parte dei file era all’interno del computer portatile di Wesolowski. Gli esperti hanno ricostruito tutto il traffico realizzato dal monsignore. Questa analisi può infatti fornire dei dati significativi in merito all’identità delle persone con le quali venivano scambiate le immagini. Il prelato, nel momento in cui è stato eseguito il provvedimento di cattura, ha spiegato di voler chiarire la sua posizione e di avere intenzione di “spiegare l’errore”.
Il teologo di Papa Bergoglio ha detto chiaramente che la Chiesa si salva, se guarda con la prospettiva delle vittime. Secondo il cardinale Kasper, per i sacerdoti è finito il tempo delle protezioni e, in base alla linea seguita dal Papa, non ci si può fermare nemmeno di fronte ad un vescovo. La posizione del vescovo arrestato Wesolowski si aggrava e, salvo aggravanti, si scopre che il religioso rischierebbe 6 o 7 anni. Il vescovo sarebbe stato arrestato per evitare il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. Intanto, secondo un’indiscrezione, la Santa Sede starebbe investigando anche su eventuali altri abusi che l’ex vescovo potrebbe aver commesso nei Paesi, in cui si è recato per espletare il suo ruolo di diplomatico.
Molti sono i casi di preti pedofili, che Papa Francesco ha cercato di affrontare con molta determinazione. Il Papa è stato sempre in prima linea nel trattare le questioni relative agli abusi che vengono perpetrati da parte di chi appartiene alla Chiesa. L’ultima vicenda è quella dell’ex nunzio di Santo Domingo in Vaticano, che è stato arrestato per pedofilia, dopo che lo stesso Papa ha espresso il suo parere favorevole. Il prelato avrebbe adescato alcuni ragazzini su una spiaggia di Santo Domingo e avrebbe frequentato una zona famosa proprio per la prostituzione minorile. Adesso si trova ai domiciliari.
Il Pontefice ha espresso il parere di affrontare la situazione con rigore, manifestando un’assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede. In Vaticano l’ex arcivescovo è stato prima sottoposto a giudizio canonico, che si è concluso con la riduzione allo stato laicale. Si tratta di un’altra delle rivoluzioni di Papa Francesco.
I casi
PAUL SHANLEY E JOHN GEOGHAN – Negli Stati Uniti, presso l’arcidiocesi di Boston, nel 2002 è emerso un vero e proprio scandalo, in seguito al quale il cardinale Bernard Law ha preferito rassegnare le dimissioni. Il tutto a causa del comportamento di due preti della zona, che si sarebbero macchiati di pedofilia. Si trattava dei sacerdoti Paul Shanley e John Geoghan.
BRENDAN SMYTH – Nel marzo 2010 è emerso un caso che ha fatto tremare la Chiesa irlandese. Si è scoperto che il prete Brendan Smyth sarebbe stato colpevole di pedofilia e che il cardinale Sean Brady era presente a degli incontri, durante i quali venne richiesto alle vittime di firmare un impegno a mantenere il silenzio.
DON RUGGERO CONTI – Don Ruggero Conti, parroco di Selva Candida a Roma. Condannato in appello a 14 anni e 2 mesi di reclusione.
DON PIERANGELO BERTAGNA – Don Pierangelo Bertagna è l’ex abate dell’abbazia di Farneta, a Cortona. Nel 2005 il sacerdote è stato arrestato in seguito alla denuncia di un 13enne. E’ stato proprio Bertagna a confessare alle autorità di aver abusato di 38 bambini in tutta Italia, tutti di età compresa tra gli 8 e i 15 anni. Il prete ha ammesso che le violenze sono state commesse inizialmente nella sua zona di origine, in Lombardia, poi avrebbe continuato in seminario e successivamente nell’abbazia di Farneta. Condannato a 8 anni di reclusione.
DON GIORGIO GOVONI – Per don Giorgio Govoni il pm aveva chiesto 14 anni di carcere. Sarebbe stato coinvolto in un giro di pedofilia insieme ad altre persone. Il sacerdote morto durante il processo stroncato da un infarto mentre si trovava nello studio dell’avvocato.
DON LELIO CANTINI – Don Lelio Cantini è l’ex priore della parrocchia Regina della Pace di Firenze. E’ stato ridotto allo stato laicale nell’ottobre 2008 dal Papa dopo essere stato riconosciuto colpevole di abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori. Fu accusato nel 2004 da diversi fedeli.
DON BRUNO PULEO – Don Bruno Puleo è stato denunciato da Marco Marchese, che all’epoca dei fatti era minorenne. Si tratta di un ex seminarista, che ha accusato il sacerdote di aver commesso abusi nei suoi confronti. Il parroco ha patteggiato. Ha suscitato scandalo il fatto che la curia locale abbia richiesto un indennizzo di 200.000 euro a Marchese come risarcimento per il danno d’immagine alla Chiesa di Agrigento. Dopo l’ondata d’indignazione mediatica, la richiesta è stata ritirata.
Gli interventi di Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI ha mostrato fin da quando era cardinale una grande consapevolezza del fenomeno della pedofilia all’interno della Chiesa. Proprio per questo, una volta diventato Pontefice, ha stabilito delle norme per cercare di contrastarlo. Nel 2008 compì un viaggio negli Stati Uniti, decidendo di incontrare le vittime dei preti pedofili. Seguirono poi altri incontri del genere, anche in Australia, a Malta e in Inghilterra. Nella “lettera ai cattolici irlandesi” il Papa si è detto sgomento e vicino ai fedeli che si sono sentiti traditi dall’essere venuti a conoscenza degli atti criminali commessi. Il Pontefice, proprio in quell’occasione, si è dichiarato insoddisfatto delle misure che la Chiesa irlandese aveva preso nei confronti del colpevole.
Un documento molto importante contro la pedofilia emanato da Papa Ratzinger è stato il “De delictis gravioribus“, del 2001. Vengono stabilite delle linee guida fondamentali: informare la Santa Sede, seguire ciò che stabilisce la giustizia civile, allontanare il sacerdote sospettato dalle attività pastorali. Il Papa ha dato alla Congregazione per la dottrina della fede il compito di redigere delle modifiche a questo documento. Secondo la nuova normativa, il termine della prescrizione viene portato da 10 a 20 anni e inoltre le procedure previste vengono semplificate.
Gli interventi di Papa Francesco
Papa Francesco ha creato una commissione, per vigilare sulla protezione dei bambini, in modo che essi non diventino vittime di abusi sessuali. Si tratta di un gruppo di esperti, il cui obiettivo è quello di mettere degli argini al problema. La commissione si avvale delle competenze di religiosi e di laici su tanti argomenti che riguardano la specifica sicurezza dei fanciulli. Spetterà proprio a questo gruppo specializzato l’opportunità di trovare delle iniziative per contrastare gli abusi. La commissione ha anche il compito di suggerire in accordo con le conferenze episcopali e di riferire sulla situazione attuale delle vittime.
Gli esperti dovranno elaborare delle linee guida per la protezione dei bambini e per prevenire le violenze. Inoltre la commissione si occuperà di organizzare programmi di formazione per i bambini, per i genitori e per tutti coloro che si occupano dei minori. Al gruppo anche la supervisione della formazione della seminaristi e dei sacerdoti.
E’ stato stabilito che i membri della commissione collaboreranno con le autorità civili, segnalando anche i reati di chierici che si dichiarano colpevoli. Infine gli esperti provvederanno a gestire dei servizi di supporto alle vittime e ai loro familiari, fornendo anche assistenza spirituale. Un altro compito da non sottovalutare è la funzione di monitoraggio, compreso l’accertamento dell’idoneità al ministero sacerdotale di coloro che vogliono prendere i voti.