Quale inverno ci attende nei prossimi mesi? Le previsioni meteo del lungo periodo, come è noto, non sono affidabili in misura percentuale come quelle del giornoprima, ma la maggioranza degli esperti sembra concordare sul fatto che l’Europa sarà colpita da un’ondata di gelo, e la ragione è da ricercare nel devastante El Niño, l’anomala corrente calda che periodicamente colpisce soprattutto le due Americhe, e che farà sentire i suoi effetti nel nostro continente portando aria fredda e abbondanti nevicate che faranno precipitare le temperature come nel 1985 o nel 2001. Secondo i climatologi in Italia il freddo si farà sentire a partire dal 20 novembre e per tutto il mese di dicembre, con almeno tre ondate che dovrebbero susseguirsi con una certa progressione.
Contemporaneamente al freddo, le correnti di origine atlantica dovrebbero portare piogge a carattere temporalesco soprattutto in Liguria e nel Nordest, e la mente già corre verso possibili disastri sul territorio come accaduto negli ultimi anni, soprattutto nell’entroterra ligure che è particolarmente sensibile e già provato da diversi episodi nel recente passato. Le ondate di gelo polare che dovrebbero giungere in Italia sarebbero tre, distribuite tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre, e i sostenitori della ‘tesi El Niño’ sono convinti che quello che ci aspetta nei prossimi mesi sarà ricordato come uno degli inverni più freddi della storia, o perlomeno da quando esistono le rilevazioni meteo. Parliamo di tesi perché invero non tutti sono convinti che accadrà quanto finora ipotizzato, ed esiste una corrente di pensiero tra i meteorologi che si pone esattamente all’opposto.
Secondo altri esperti infatti avremo un inverno piuttosto caldo, con temperature di molto più elevate rispetto alla media del periodo, e con livelli di precipitazioni che risulteranno piuttosto basse, soprattutto nelle aree mediterranee. Queste previsioni si basano sul modello matematico ECMWF, e prevedono nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile una generica anomalia positiva, con circa 2 gradi in più rispetto a quanto ci si attenderebbe dal punto di vista delle temperature, che dovrebbe assestarsi con continuità nell’area del Mediterraneo. Chi avrà ragione? Lo scopriremo soltanto nei prossimi mesi, quando le rilevazioni meteo saranno temporalmente più ravvicinate e sarà più facile comprendere le macro-tendenze della stagione invernale oramai alle porte.