Meteo, l’alta pressione guadagna spazio e terreno anche verso est. Tenderanno, infatti, ad essere assorbite le anomalie “fresche” sulle estreme regioni meridionali e sul basso adriatico con pressione in rialzo da ovest verso est.
Ad ovest, quindi sul versante Tirrenico, sulla Sardegna e sulle regioni del nord-ovest il tempo risulta stabile, diffusamente soleggiato ad esclusione di velature blande e con temperature più alte rispetto a quelle tipiche del periodo. Lo ionio, invece, risulta interessato parzialmente da fresche correnti balcaniche che alimentano della debole instabilità ma soprattutto, mantengono i valori di temperatura inferiori a quelli tipici della stagione
L’Italia è influenzata da due situazioni meteorologiche diverse. La bolla calda africana da sud si porta verso l’Europa centrale interessando anche il versante tirrenico, la Sardegna e il Nord-Ovest con tutte le conseguenze del caso.
L’alta pressione, però, rinforzerà soprattutto su Spagna e Germania lasciando il versante orientale, sotto la presenza di correnti fresche balcaniche. Instabilità che si manifesterà a tratti, con rovesci sui settori esposti.
Detto di una Penisola che vive contrapposizioni termiche evidenti, a partire da domani le cose cambieranno decisamente. Progressivamente ma gradualmente guadagnerà spazio verso est inglobando l’Italia intera.
Di conseguenza la temperatura aumenterà diffusamente. Un aumento che si farà più evidente specie da giovedì con un picco di caldo più esteso nel weekend con valori massimi prettamente estivi. Sono attesi, infatti, picchi di 30/32°C al Nord, 32/34°C lungo le coste tirreniche centrali e 35/36°C nelle zone interne del Sud e della Sardegna.
L’estate 2023 si è conclusa con anomalie positive molto ampie. E’ una tendenza preoccupante, specie in vista dell’autunno che, con i primi refoli di aria fresca, favorirebbe l’innesco di fenomenologia intensa se non addirittura estrema.
Questa stagione estiva ha battuto molti record. Sarà sicuramente ricordata per le temperature straordinariamente elevate, almeno in alcune regioni ma anche per la frequenza delle ondate di caldo.
L’autunno astronomico è ormai dietro l’angolo, mentre quello meteorologico è cominciato il 1 settembre. Avremo, quindi, presto una visione delle condizioni meteo per la prossima stagione.
Probabilmente, quest’autunno sarà più in linea con la media rispetto agli anni recenti. Se guardiamo alle tendenze stagionali tipiche, ci aspettiamo che inizi puntualmente o con lieve ritardo, seguendo la consuetudine.
Non è una certezza, ma piuttosto un rischio: quanto più aumenta la temperatura durante l’estate, tanto maggiore diventa l’energia coinvolta nei mari. Le acque superficiali raggiungono temperature estremamente elevate.
La vera notizia negativa è questa. Questo fenomeno implica il rilascio prolungato di energia termica sotto forma di calore. Una situazione che difficilmente sarà scalzata da una singola perturbazione.
Infatti, le masse d’acqua hanno una notevole inerzia termica, molto maggiore rispetto al suolo e alla terraferma. Ciò significa che impiegano molto più tempo per riscaldarsi e raffreddarsi.
Le perturbazioni che colpiranno il Bacino del Mediterraneo a partire da settembre si troveranno a interagire con un’enorme quantità di energia. Questo aumenterà significativamente la probabilità di eventi meteorologici di una certa intensità.
Naturalmente, non possiamo prevedere con precisione dove e quando si verificheranno tali eventi. Tuttavia, è chiaro che, date queste condizioni, dovremo affrontare un autunno con rischi concreti.
L’Italia è una nazione costeggiata dal Mar Mediterraneo, caratterizzato da significativi cambiamenti nella temperatura superficiale tra l’estate e l’inverno.
In un mese come settembre e come quello di ottobre, qualora le temperature dovessero mantenersi insolitamente elevate e con poca ventilazione con conseguente moto ondoso piuttosto blando le acque superficiali del Mediterraneo rimangono notevolmente più calde.
Questo significa che quando, inevitabilmente, arriveranno le prime incursioni di aria fredda da nord a novembre, troveranno delle masse d’aria più calde del normale.
Di conseguenza, i fenomeni meteorologici associati saranno senza dubbio più intensi. Potrebbe verificarsi una diminuzione delle precipitazioni in termini di estensione geografica, ma con accumuli locali molto elevati.
Martedì 5 settembre 2023, vedremo un’estesa copertura nuvolosa sopra le Alpi centroccidentali, il Trentino-Alto Adige, l’Appennino abruzzese e meridionale, così come sul resto dei territori di Calabria e Sicilia.
Queste nuvole porteranno a occasionali brevi rovesci, che saranno più frequenti e diffusi su Calabria ionica e Sicilia, e in alcune zone potrebbero assumere anche carattere temporalesco soprattutto nelle regioni calabresi e siciliane. Nel resto d’Italia, invece, avremo cielo sereno o poco nuvoloso per velature.
Mercoledì 6 settembre 2023, ci aspettiamo della localizzata instabilità in prossimità delle aree montuose dell’Appennino meridionale, con una maggiore frequenza e diffusione delle precipitazioni ancora una volta tra la Calabria e la Sicilia dove in alcuni tratti le piogge potrebbero essere più consistenti.
Velature non mancheranno, nel contempo, neanche al Nord e specificatamente sul settore alpino e prealpino specie quello centro-orientale. Generali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso sulle altre regioni.
Da evidenziare, in questo contesto, un’attenuazione della ventilazione da nord sull’adriatico e un aumento delle temperature più marcato nei valori massimi e sul Tirreno dove sono attesi i primi 33-34 gradi.
Per quanto riguarda le giornate di giovedì e di venerdì, si prevedono ancora deboli fenomeni convettivi nelle zone centrali e orientali della Sicilia, in Calabria e nelle altre aree appenniniche. Fenomenologia più probabile nelle primissime ore del pomeriggio. Piuttosto soleggiato altrove. Le temperature aumenteranno su tutte le regioni con valori estivi anche sull’adriatico.
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