Un vero e proprio anticipo di primavera è quello che ci attende nella seconda parte della settimana con l’instaurarsi dell’alta pressione africana. Meteo dal sapore primaverile.
Tende ad aumentare la pressione sul bacino del Mediterraneo con condizioni gradualmente più stabili specie in adriatico.
Nella prima parte della settimana, l’Italia sarà interessata da correnti occidentali di origine atlantica.
Prima di un vero e proprio rinforzo dell’anticiclone africano, nelle prossime 48-72h, avremo il passaggio di blande perturbazioni che daranno luogo a poche, deboli e isolate piogge solo sul versante tirrenico e nell’estremo Nord-Est.
Nella seconda parte della settimana, il clima diventerà più soleggiato, con temperature che, inizialmente saranno intorno alle medie stagionali o solo leggermente sopra, aumenteranno sensibilmente.
I valori potrebbero raggiungere e superare facilmente i 22 gradi sulle due isole maggiori e sulle regioni del versante adriatico e ionico.
L’anticiclone africano, anche noto come anticiclone subtropicale, è un’area di alta pressione atmosferica che si forma sul deserto del Sahara, nell’Africa settentrionale. Questo sistema di alta pressione si sviluppa a causa del riscaldamento estivo del deserto, che provoca una risalita di aria calda e secca verso l’alto.
L’anticiclone africano ha un’influenza importante sul clima dell’Europa meridionale e del Mediterraneo, poiché spesso determina la presenza di un clima caldo e secco in queste regioni, con temperature elevate e un cielo generalmente sereno.
Tuttavia, quando l’anticiclone si intensifica e si sposta verso l’Europa, può causare anche periodi prolungati di calura estiva, che possono essere pericolosi per la salute delle persone e per l’agricoltura.
La situazione della siccità al nord Italia è preoccupante. Negli ultimi mesi, molte regioni settentrionali del paese, in particolare il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, hanno sofferto di una grave siccità, con precipitazioni inferiori alla media e temperature elevate che hanno causato una forte diminuzione delle riserve idriche dei fiumi, dei laghi e delle falde acquifere.
La situazione, in prospettiva, non lascia ben sperare: l’anticiclone, infatti, potrebbe interessare con i propri massimi di pressione proprio il lembo nord-occidentale del Paese.
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