I futuri nuovi rincari sulle sigarette fanno tremare i tabagisti italiani. Il prezzo delle sigarette è destinato a lievitare. L’aumento delle accise è stimato intorno ai 20 centesimi a pacchetto per le fasce basse, e 10 centesimi per le fasce alte. Il prossimo 10 luglio si attende la presentazione del decreto legislativo che contiene il riordino della tassazione sui tabacchi e sulle cosiddette e-cig (le sigarette elettroniche) davanti al consiglio dei Ministri, e tutto diventerà ufficiale.
(I prezzi medi delle sigarette in Europa)
In questo momento anche le lobby del tabacco sono preoccupate per gli effetti che ci possono essere sulle vendite delle sigarette, in seguito all’aumento così come è stato prospettato dalle decisioni governative. All’incremento si arriverebbe con un aumento dell’accisa specifica dal 7,5% al 10%, con un piccolo aumento dell’imposta minima e un incremento della quota variabile dal 58,5 al 58,6.
Le conseguenze
Una delle prime conseguenze che potrebbero derivare dall’aumento del prezzo delle sigarette è il crollo delle vendite: è possibile che ci sia un crollo generalizzato, che potrebbe assumere anche risvolti drastici? Eppure da parte dello Stato continua a serpeggiare una certa paura, perché già nel 2013 si è verificato un crollo del gettito. L’anno scorso, infatti, si sono guadagnati 670 milioni in meno, di cui non hanno potuto beneficiare le casse erariali. Secondo gli esperti, è pur vero che questo aumento del costo del fumo andrebbe a colpire soprattutto la fascia bassa dei consumatori. Tutto ciò apre scenari inquietanti, perché ci potrebbe essere anche chi si rivolgerà al mercato illegale delle sigarette.
Condizioni non meno infelici anche per le sigarette elettroniche. Inizialmente c’è stato un vero e proprio boom nella vendita di questi prodotti. Tuttavia a poco a poco i negozianti che si dedicano alla vendita delle e-cigar sono scesi in termini numerici, passando da 5.000 a 1.600. Si tratta, in effetti, di un investimento piuttosto rischioso. Anche in questo campo sono previsti degli aumenti, soprattutto per quanto riguarda i flaconi di liquido che vengono utilizzati nelle sigarette elettroniche. I termini sono contraddittori, perché il Governo vorrebbe aumentare il prezzo di 6 euro per ogni flacone, mentre i produttori vorrebbero fermarsi a 2 euro di aumento.
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