Oggi la Commissione Europea ha presentato la proposta per il price cap o il tetto al prezzo del gas che dir si voglia. Una manovra fortemente voluta dall’ex premier Draghi che però era orientato a cifre decisamente più ridotte.
La proposta è stata illustrata dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simons, in conferenza stampa e ha sollevato immediatamente molte domande. Questo perché il prezzo fissato e le modalità nelle quali scatterà la misura sono ritenute ancora precarie. L’Unione Europea lavora alla misura da diverso tempo ma le opinioni discordanti all’interno delle nazioni europee hanno avuto un peso nella proposta.
Price cap, commissione Ue presenta proposta
La Commissione Europea ha presentato oggi una proposta concreta riguardo all’ormai famosissimo price cap. Il tetto al prezzo del gas è un argomento che ha diviso le stesse nazioni europee che hanno mostrato opinioni divergenti in merito.
C’è chi, come il governo italiano e Draghi, ha sostenuto che la misura poteva realmente servire a stabilizzare la situazione di criticità attuale. L’ex premier ha sempre sostenuto che, se fatta a regola d’arte, poteva anche non andare ad influire sugli accordi in essere e sui mercati internazionali.
Altre nazioni, come per esempio la Germania, si sono sempre opposti al tetto al prezzo del gas in quanto poteva destabilizzare i mercati pericolosamente. La paura esternata dal cancelliere Scholz è che i fornitori scelgano di dare gli approvvigionamenti ad altri Stati gettando nel caos un’economia già traballante.
Dopo l’ultimo summit, si era deciso di approfondire la questione del price cap dinamico, ovvero una misura che mette sì un tetto al prezzo del gas ma soltanto in determinate condizioni di mercato.
Oggi la commissaria Kadri Simons ha proposto un tetto fissato a 275 euro per megawattora. Un prezzo molto elevato se si pensa che oggi la quota è pari a 119 euro. Ma non è finita, dato che il price cap entrerà in vigore soltanto se la quotazione supera i 275 euro per due settimane di fila. Un’ulteriore limitazione di questo tetto del gas è inerente al prezzo del gas liquefatto, difatti entrerà in vigore soltanto se il prezzo supererà per dieci giorni i 58 euro.
La Commissione Europea ha spiegato: “La proposta deve tenere conto delle preoccupazioni per la sicurezza delle forniture e il tetto deve essere alto abbastanza da evitare un aumento dei consumi di gas”.
Le reazioni a questa proposta, che finalmente è arrivata, sono state discordanti a causa delle cifre ritenute troppo basse.
L’Ue ha inoltre proposto agli Stati membri di fornire massimo sostegno alla popolazione e alle imprese fornendo aiuti mirati e presso amministrati per le fasce più vulnerabili.
Reazioni alla misura Ue
Durante la conferenza stampa della Commissione Europea a Strasburgo sono state poste alla commissaria per l’energia domande e dubbi in merito. Il commissario europeo all’economia Gentiloni ha riferito: “La proposta avanzata dalla Commissione Europea è un segnale ma che sia sufficiente, vedremo“.
Il timore che è emerso è che la manovra non vada a sviscerare un problema concreto e reale che sta gravando su famiglie e imprese. L’elevato prezzo applicato come tetto del gas non sarebbe scattato nemmeno nel momento più buio che è stato quello di agosto dato il vincolo delle due settimane consecutive per entrare in vigore.
Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Fratin ha spiegato che è un “bene che ci sia una proposta concreta. Importante sarà capire le modalità. Vedremo giovedì”. Un clima di perplessità generale che non ha convinto del tutto gli Stati ma che invece non ha destabilizzato i mercati che hanno mantenuto invariato il prezzo del gas che, come citato prima, oggi chiude a 119 euro.