La televisione di stato russa ha recentemente lanciato un duro attacco contro Yevgeny Prigozhin, leader in esilio della compagnia militare privata di mercenari Wagner. È emerso che un’indagine sull’ammutinamento della compagnia contro la leadership militare di Mosca è stata avviata ed è in corso. Nonostante le inizialmente non è stata assunta una posizione rigida da parte delle autorità del Cremlino.
Nel corso del programma “60 Minutes” trasmesso mercoledì sul canale televisivo Russia-1, Prigozhin è stato descritto come un “traditore” e ai telespettatori è stato comunicato che il procedimento penale contro di lui era in corso.
Il 24 giugno, la compagnia militare privata firmata da mercenari Wagner, di proprietà di Prigozhin, ha lasciato l’Ucraina e si è spostata in Russia, prendendo il controllo della città meridionale di Rostov-sul-Don. Nel frattempo, un’unità di combattenti della compagnia si è diretta verso Mosca con l’intenzione di rimuovere i principali funzionari militari russi. In particolar modo per opporsi alla leadership militare russa e Shoigu.
Tuttavia, il convoglio Wagner si è fermato a meno di 200 km da Mosca e, inaspettatamente, Prigozhin ha annunciato di aver annullato l’operazione dopo aver raggiunto un accordo con il leader bielorusso Alexander Lukashenko, decidendo di guidare le sue forze in Bielorussia per evitare spargimenti di sangue tra i russi. È iniziato così l’esilio del comandante.
Secondo l’accordo raggiunto con il leader bielorusso Alexander Lukashenko, tutte le accuse penali contro Prigozhin e i combattenti della compagnia Wagner che avevano partecipato all’ammutinamento sarebbero state ritirate.
Durante la trasmissione del programma “60 Minutes” Yevgeny Popov, parlamentare russo, ha descritto Prigozhin come un “traditore”. Sono stati mostrati i video dei raid della polizia effettuati nell’ufficio e nella residenza di Prigozhin a San Pietroburgo, presentate come prova della presunta criminalità del capo della compagnia militare privata Wagner.
Il filmato mostrava scatole piene di rubli di alto valore nell’ufficio di Prigozhin e pacchi di dollari nella sua lussuosa residenza. Inoltre, sono state mostrate immagini del suo elicottero personale, un deposito di armi, una collezione di parrucche, una sala medica completamente attrezzata e una collezione di mazze souvenir, presumibilmente utilizzate dai combattenti di Wagner per uccidere i traditori, come mostrato in video emersi online. Il giornalista Eduard Petrov ha condiviso i filmati sulla TV di stato.
Durante il programma, Petrov ha affermato che nessuno aveva intenzione di chiudere il caso contro Prigozhin e i combattenti di Wagner, e che l’indagine era ancora in corso. Ha sottolineato inoltre che il video che Prigozhin avrebbe mostrato come motivazione per la sua protesta, che mostrava un attacco russo sulle milizie Wagner, era un falso.
Secondo Petrov, durante i raid nella proprietà di Prigozhin sono stati trovati contanti per un valore di 600 milioni di rubli (6,58 milioni di dollari). Nel programma sono stati mostrati anche diversi passaporti che si presumevano essere stati utilizzati dal capo della compagnia militare privata, ciascuno con un nome diverso.
Il conduttore ha espresso dubbi sul perché una persona con così tanti passaporti e presuntamente coinvolta in attività criminali avesse poteri così strani come leader di un gruppo criminale. Ha anche ribadito l’importanza di punire coloro che avevano partecipato all’ammutinamento e di perseguire giudizialmente coloro che erano coinvolti.
Petrov ha inoltre affermato che l’immagine di Prigozhin come “eroe del popolo” era stata creata dai media finanziati dallo stesso mercenario. Ha concluso dicendo che, dopo il fallimento dell’ammutinamento, Prigozhin e i suoi alleati si erano rapidamente dileguati e molti fuggiti altrove.
L’Institute for the Study of War ha dichiarato che il direttore generale dell’agenzia di stampa russa TASS è stato sostituito, il che potrebbe indicare l’insoddisfazione del Cremlino per come è stata gestita la notizia dell’ammutinamento di Wagner è stato riportato dai media. Questa sostituzione potrebbe essere vista come un segnale del desiderio del Cremlino di avere un maggior controllo sulle storie raccontate dai media russi.
Inoltre, il Cremlino è preoccupato per la sicurezza nella capitale russa in seguito all’ammutinamento di Wagner. La polizia di Mosca sta ricevendo addestramento sull’uso delle armi da campo, come il lancio di granate e il tiro con mitragliatrici leggere, nonché sulle “tattiche di combattimento urbano“.
Questo addestramento rafforza la preparazione della polizia di Mosca per eventuali futuri eventi di sicurezza e il Cremlino sta chiaramente prendendo sul serio la minaccia rappresentata dall’ammutinamento di Wagner.
La conclusione della ribellione del capo del gruppo mercenario è avvenuta con la mediazione del leader bielorusso Lukashenko che ha trovato una sorta di equilibrio e ha deciso di ospitare Prigozhin all’interno del suo Paese in esilio. In molti si chiedono quale sia stato realmente il ruolo effettivo e concreto del presidente della Bielorussia un questa vicenda, dato che anche all’interno del paese la situazione è complicata e tesa e la mano di Mosca è sempre ben presente.
Secondo il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Yevgeny Prigozhin non si trova più in Bielorussia, affermando che è tornato a San Pietroburgo. Questa dichiarazione contraddice le notizie precedenti che indicavano la presenza di Prigozhin a Minsk, dopo che il suo aereo privato era atterrato nella capitale bielorussa.
La dichiarazione di Lukashenko solleva dubbi, poiché non è stato chiarito se Prigozhin abbia lasciato la Bielorussia prima o dopo le notizie sulla sua presenza nel Paese. Inoltre, la sua dichiarazione non fornisce ulteriori dettagli sulla partecipazione del leader dei mercenari all’accordo di pace per porre fine all’ammutinamento armato in Russia, che ha sollevato preoccupazioni sulla possibile influenza della Russia sulla Bielorussia.
Svetlana Tikhanovskaya, figura di spicco dell’opposizione bielorussa, ha parlato della difficile situazione che sta affrontando lei e la sua famiglia. Il marito di Tikhanovskaya, Sergey Tikhanovsky era un noto blogger ed è stato uno dei dieci candidati dell’opposizione esclusi dalle elezioni presidenziali del 2020, che hanno visto la rielezione del presidente Lukashenko. Dopo essere stato incarcerato ha ricevuto il costante appoggio della moglie ma da oltre quattro mesi non si hanno notizie. Tikhanovskaya ha detto di non credere alle voci sulla sua morte in carcere. Nonostante ciò la sua assenza e la mancanza di contatti hanno avuto un impatto devastante sulla famiglia, con la figlia che piange spesso e i bambini che continuano a scrivere lettere al padre.
Il 9 agosto sarà l’anniversario delle elezioni che hanno visto la rielezione di Lukashenko, ma che sono state contestate da Tikhanovskaya e da molti altri membri dell’opposizione. La situazione politica in Bielorussia rimane tesa, con l’opposizione che continua a contrapporsi, nonostante le difficoltà, per la democrazia e i diritti umani nel paese.
Svetlana Tikhanovskaya, che da tre anni combatte per la democrazia in Bielorussia, si è presentata a Roma con una divisa composta da blazer e blusa di seta. Nonostante il caldo estivo, la leader dell’opposizione si è presentata con un tono di voce basso e veloce e ha parlato della difficile situazione che sta affrontando.
Svetlana ha assolto il ruolo politico in prima fila nell’opposizione bielorussa successivamente all’arresti del marito, noto blogger ed ex candidato presienziale, Sergey Tikhanovsky. La donna ha assunto il ruolo di leader del governo ombra e del “Parlamento ombra“, che rappresenta l’opposizione bielorussa all’estero.
In Italia per una visita ufficiale, Tikhanovskaya si confronterà con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, un gruppo interparlamentare guidato da Filippo Sensi e Lia Quartapelle e, se possibile, la premier Giorgia Meloni.
La leader dell’opposizione ha spiegato che il suo scopo è chiedere aiuto politico e maggiore sostegno attenzione alla situazione in Bielorussia durante il prossimo vertice NATO di Vilnius, in programma per il 10-11 luglio. La situazione politica in Bielorussia è complicata e la repressione dei dissidenti è ben radicata e in peggioramento, maTikhanovskaya continua a lottare per la democrazia e i diritti umani nel suo Paese.
Secondo la donna l’opposizione in Bielorussia sta affrontando una situazione difficile con decine di migliaia di persone incarcerate e molte altre costrette all’esilio. Nonostante l’86% della popolazione sia contro il presidente Lukashenko, il dissenso viene represso con forza e la lingua bielorussa è diventata un codice per i dissidenti, spesso perseguitati anche solo per aver parlato la propria lingua.
La presenza dei soldati Wagner in Bielorussia è un’altra fonte di preoccupazione per l’opposizione, che li ritiene molto pericolosi. Nonostante le foto satellitari mostrino la costruzione di strutture per ospitarli, secondo l'”intelligence popolare” di Tikhanovskaya non sarebbero ancora arrivati. La leader dell’opposizione si chiede a cosa possano servire, visto che non sembrano essere addestrati per scopi pacifici.
Infine, riguardo all’ammutinamento di Wagner, Tikhanovskaya afferma che Lukashenko si è presentato come un paciere solo perché era terrorizzato dalla fine di Mosca, che potrebbe anticipare la sua stessa fine. La leader dell’opposizione ritiene che Putin sia stato umiliato dal dover chiedere aiuto a Lukashenko, considerato da molti un suo sgherro e debitore.
Quando Svetlana Tikhanovskaya parla di “intelligence popolare“, si riferisce a migliaia di giornalisti cittadini che diffondono notizie e documenti attraverso vari canali, come social media e Telegram. Questi cittadini si sono organizzati per diffondere notizie e informazioni in un contesto in cui i media tradizionali sono tutti controllati.
La leader dell’opposizione non ha notizie certe sulla salute di Lukashenko, ma non spera nella sua malattia, poiché è seguito dai migliori dottori. Nel caso in cui dovesse mancare o anche semplicemente cadere, l’opposizione ha già previsto piani per diverse circostanze, con canali Telegram che condividono informazioni su ciò che potrebbe accadere. La gente è pronta e il piano segreto è già pronto.
Riguardo alle armi nucleari tattiche russe sul territorio bielorusso, Tikhanovskaya ha spiegato che la gente è molto preoccupata, poiché hanno già vissuto l’esperienza di Chernobyl. Le armi nucleari rappresentano un pericolo, sia per la Bielorussia che per gli altri paesi vicini. La leader dell’opposizione ritiene che la Bielorussia debba diventare più europea e lontana dagli autoritarismi.
Tikhanovskaya ha sperimentato l’impotenza delle istituzioni internazionali e la fragilità delle democrazie contro gli autoritarismi. Tuttavia, ha visto anche un cambiamento nel 2020, quando l’opposizione è riuscita a mobilitarsi e a farsi sentire. Per la leader dell’opposizione, questa esperienza ha permesso di capire l’impegno necessario per difendere principi più grandi e la propria patria.
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