Il 6 marzo si svolgeranno le primarie del Pd a Roma per decidere il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Sei i candidati: Chiara Ferraro, Roberto Giachetti, Gianfranco Mascia, Roberto Morassut, Stefano Pedica e Domenico Rossi. Tra loro l’erede di Ignazio Marino, vincitore delle ultime primarie poi eletto sindaco della capitale. La fine tumultuosa della sua legislatura (con scandali e dimissioni) e la scontentezza di buona parte dei romani sull’ultima amministrazione, rendono la strada del Partito Democratico in salita.
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Si vota domenica 6 marzo dalle 8 alle 22 nei diversi seggi allestiti nei quartieri di Roma. Per trovare quello di competenza basta consultare il sito www.primarieroma2016.it cliccando nella sezione “Trova il tuo seggio”. I cittadini potranno infatti votare nel seggio collegato alla propria residenza. Per votare bisogna esibire un documento d’identità valido, la tessera elettorale e firmare la Carta dei Valori del centrosinistra. Bisogna anche pagare: il versamento minimo è di 2 euro, per contribuire alle spese organizzative delle primarie. L’elettore si potrà recare a quel punto “nella cabina esprimendo il voto tracciando sulla scheda, con la matita, un segno nella casella posta accanto al nominativo prescelto o sul nome del candidato”.
I candidati alle primarie del centrosinistra sono sei. Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera, è considerato il favorito; Chiara Ferraro è una studentessa autistica, la sua candidatura è simbolica; Roberto Morassut è l’ex assessore di Veltroni all’Urbanistica; Domenico Rossi, in passato Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito, è Sottosegretario alla Difesa; Gianfranco Mascia, portavoce dei Verdi, rappresenta gli ambientalisti e il Popolo Viola; Stefano Pedica, infine, è un dirigente di una società di costruzioni in aspettativa.
Potranno votare anche i cittadini stranieri residenti regolarmente a Roma e i minorenni tra i 16 e i 18 anni, che “dovranno iscriversi preventivamente entro e non oltre le ore 12 del 5 marzo 2016 presso le sedi elencate e potranno votare esclusivamente presso le stesse”.
Il più grosso timore del Partito Democratico, che ha stabilito il tetto di spesa di 30mila euro per ogni singolo candidato, è la scarsa affluenza alle urne. A sostegno delle primarie lo slogan “6 marzo 6 tu che scegli” e l’hashtag sui social #6marzo6tu. Il rischio di flop resta comunque alto.