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Come da pronostici. Beppe Sala vince le primarie del PD ed è il candidato del centrosinistra a sindaco di Milano. L’ex commissario di Expo ha ricevuto il 42% dei voti, staccando di molto gli sfidanti con Francesca Balzani al 34%, Pierfrancesco Majorino al 23%, e Antonio Iannetta allo 0,7%. “Sono felice, ha vinto Milano. Da domani mattina si ricomincia“, sono state le prime parole di commento dopo l’annuncio della vittoria. In serata sono arrivati i complimenti di Matteo Renzi e di Lorenzo Guerini, vice segretario PD, e da molti esponenti del governo, come il ministro Maurizio Martina. Passata l’euforia del momento però, nel centrosinistra si fanno due conti: la Balzani e Majorino, insieme, hanno sfiorato il 60% dei voti. Se la sinistra avesse presentato un solo candidato (e non due), per Sala sarebbe stato molto più difficile vincere.
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La sensazione, nei partiti e nelle correnti più a sinistra, è che il candidato renziano che, per storia e formazione di sinistra non ha molto, abbia vinto non solo per la notorietà del nome e gli appoggi politici importanti (Renzi su tutti), ma anche perché la sinistra si è presentata divisa. Inutile recriminare, dicono i sostenitori della Balzani e di Majorino, ma i conti sono presto fatti.
Con un solo candidato forte, la sinistra avrebbe avuto più possibilità di vincere. “Una sommatoria algebrica dei voti è impossibile farla, mi pare che nessuno di noi abbia preso poco, smettiamo di dire cosa si poteva fare e cosa non si poteva fare“, ha commentato lo stesso Majorino. “Sono molto soddisfatto del risultato. L’unica ossessione adesso deve essere vincere contro il centrodestra. Sto molto bene in questo centrosinistra“, ha ribadito.
Stesso concetto che viene espresso da Giuliano Pisapia. “Sono contento per come è andata Francesca e complimenti a Sala per il suo successo. Beppe ha vinto e ha vinto bene“, ha dichiarato il sindaco uscente dal palco. Tutti guardano alle amministrative con un solo obiettivo: rimanere al governo della città. “Sono state primarie partecipare e combattive. Il sindaco, come gli altri candidati, sosterrà Sala“, ha ricordato.
Tutti con Sala?
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Primarie belle e partecipate, dicono da tutte le parti. I toni del post voto tendono a smorzare le polemiche perché, dicono dal PD milanese come da quello nazionale, l’importante è vincere alle elezioni e non lasciare Milano al centrodestra. Così, nei momenti successivi alla vittoria, lo stesso Sala dal palco dell’Elfo, sulle note della celeberrima “Heroes” di David Bownie, ha chiamato tutti all’unità. “Vince prima di tutto Milano, che in questi 5 anni di amministrazione di Giuliano Pisapia ha avuto tante belle giornate“, ha esordito . “Credo che siano state delle belle primarie, combattute, dialettiche al punto giusto, nel riconoscimento della capacità e della diversità di tutti noi, ma certamente con la voglia di rimetterci insieme da domani mattina. Io mi impegno con voi a una cosa molto semplice, e cioè non deludere tutto questo entusiasmo e tutta questa passione”. Un solo candidato per un solo obiettivo: “Non dobbiamo disperdere le energie, dobbiamo lavorare insieme e andare a vincere a giugno“.
Le polemiche per il voto cinese
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La vittoria di Sala è stata anticipata da molte polemiche. Beppe Grillo infatti ha attaccato le primarie definendole “taroccate” per via dell’alta affluenza tra gli elettori della comunità cinese di Milano. In Paolo Sarpi, cuore della Chinatown milanese, era stato anche allestito un banchetto informativo per i residenti cinesi che avessero voluto votare. Il caso ha avuto risonanza nazionale, anche perché gli elettori cinesi hanno dichiarato il loro voto a Beppe Sala, candidato renziano. il leader del 5 Stelle ha attaccato Matteo Renzi che ha risposto a breve giro, così come il PD milanese. ” Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie quelli che mandano cinquanta persone a fare clic“, ha commentato il premier e segretario di partito, ricordando come la candidata sindaco pentastellata, Patrizia Bedori, sia stata eletta con 74 voti (cosa che ha reso molto più che perplessi i vertici del movimento).
Dal PD metropolitano fanno notare che i residenti cinesi a Milano sono molti e che le primarie sono aperte anche agli stranieri: a fine voto, gli elettori stranieri, dicono i dem, sono stati il 4% del totale. Il web non è stato a guardare e ha replicato con una valanga di tweet ironici sulle “primarie made in China”
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I dati ufficiali delle Primarie PD
Soddisfazione dai vertici del PD milanese per l’affluenza ai seggi: 60.900 i votanti finali, poco meno dei 67.499 che votarono nel 2010. A Beppe Sala è andato il 42,3% dei voti; seguono Francesca Balzani (33,9%), Pierfrancesco Majorino (23%) e Antonio Iannetta (0,7%).
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