E’ stato effettuato il primo trapianto di cuore da cadavere in Europa. L’intervento è avvenuto in Inghilterra, al Papworth Hospital nel Cambridgeshire, ed è riuscito in maniera perfetta. Si tratta di un ottimo risultato, visto che fino ad ora era stato possibile trapiantare soltanto dei cuori ancora in funzione da pazienti in stato di morte cerebrale. I chirurghi inglesi sono riusciti, invece, a riattivare un cuore “morto”. Il paziente al quale è stato impiantato il cuore è un londinese di 60 anni, che dopo qualche giorno, considerato il buon esito dell’operazione, ha potuto lasciare l’ospedale.
E’ stato il paziente stesso a raccontare alla stampa come, in seguito al trapianto di cuore, le sue condizioni di salute fossero migliorate. Secondo gli esperti si tratta di una tecnica molto innovativa, che consentirebbe di porre un rimedio alle lunghe liste d’attesa per i trapianti. Il cuore morto è stato riattivato attraverso una pompa, che ha permesso di monitorarlo per un’ora. In questo modo si è potuto verificarne l’efficienza, prima di intraprendere il collegamento al sistema vascolare.
Gli esperti, però, avvertono: perché possa essere applicata questa tecnica, è necessario intervenire subito sul corpo morto, nel giro di 10-15 minuti, dopo che l’organo ha smesso di funzionare. In questa maniera il cuore può essere ibernato e alimentato con i nutrienti che si rivelano fondamentali per la sua conservazione. In una fase successiva può essere impiantato e riattivato.
In Italia le condizioni non sarebbero favorevoli all’applicazione di una tecnica del genere, perché, in base alla legge, sono richiesti 20 minuti di cuore fermo, prima di poter intervenire per la donazione. In Inghilterra e negli Stati Uniti la legge prevede il lasso di tempo di 5 minuti.