Prince: ‘Purple Rain’ sulle città d’America in omaggio alla popstar scomparsa

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‘Pioggia viola’ sulle più importanti città d’America per Prince: una ‘purple rain’, dal nome della sua canzone più rappresentativa, ha ricoperto ieri sera alcuni luoghi delle maggiori metropoli degli Stati Uniti per omaggiare la celebre popstar a poche ore dall’improvvisa morte, avvenuta nella sua residenza di Paisley Park, in Minnesota, per cause ancora da chiarire. E così i municipi di Los Angeles e di San Francisco, la grande ruota di Seattle e il ponte I-35W di Minneapolis si sono improvvisamente colorati di viola in onore al grande Prince.

Ma non solo palazzi e ponti: anche cinema, discoteche, ristoranti, locali vari e persino la copertina del famoso giornale The New Yorker, si sono tinti di un commuovente e vivissimo colore viola in omaggio al ‘genio del pop’, autore di brani indimenticabili come Kiss, Sign o’ the Times, Batdance, I Wanna Be Your Lover, When Doves Cry, Let’s Go Crazy e, ovviamente, l’epocale Purple Rain, premiata nel 1985 con l’Oscar per la miglior colonna sonora dell’omonimo film e con due Grammy Awards.

E non è tutto: la Nasa ha reso omaggio a Prince con lo scatto di una nebulosa dalle tinte viola, mentre il tendone dell’Apollo Theater di New York, dove l’artista si era esibito più volte durante la sua carriera, è stato cambiato con un riferimento al suo brano The Beautiful Ones. Inoltre i fan hanno decorato la recinzione esterna della sua casa a Paisley Park con uno stuolo di fiori viola e lo stadio della squadra di baseball di Minneapolis, i Minnesota Twins, si è illuminato ovviamente di viola. Ricordiamo che le canzoni di Prince avevano fatto spesso da ‘colonna sonora’ ai match della squadra, come quando nel 2010 tutto il pubblico intonò a gran voce la bellissima Let Go Crazy.

Altri omaggi in viola per Prince sono arrivati dal regista Spike Lee, che si è riversato per le strade di New York completamente vestito di viola, dall’Arts Centre di Melbourne, illuminato di un fascio di ‘purple rain’, e anche dallo studio TV del The Late show, che ha cambiato colore. Quale? Beh, viola, ovvio.

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