Priscilla Presley, la moglie di Elvis, ha impugnato il testamento della loro unica figlia, Lisa Marie, scomparsa solo un paio di settimane fa in seguito a un infarto. Pare che quest’ultima circa sette anni fa abbia firmato un emendamento che avrebbe escluso sua madre come amministratrice fiduciaria dei beni di sua proprietà, ma che questo presenti diverse pecche, che la donna ha infatti evidenziato e su cui vorrebbe fare chiarezza.
Priscilla Presley vuole impugnare il testamento di Lisa Marie
A chi andrà alla fine il testamento di Lisa Marie Prisley, l’unica figlia del compianto e rimpianto Elvis morta solo un paio di settimane fa a 54 anni? Non a sua madre Priscilla, sicuramente. Almeno, lei non avrebbe voluto così, stando almeno a un emendamento risalente a quasi sette anni fa, in cui escludeva sua madre come amministratrice fiduciaria dei beni di sua proprietà. Cosa significa? In sostanza, la donna aveva impedito alla madre di avere voce in capitolo sui suoi possedimenti, che sappiamo bene essere non di “poco conto”, considerando che includono, tra le altre cose, la proprietà di Graceland di suo padre, l’conica tenuta di famiglia a Memphis che l’artista acquistò nel ’57 e che illo tempore valeva 100mila dollari, mentre oggi ne vale 500 milioni. E già questo ci fa capire tutto.
La volontà di Lisa Marie era chiara: desiderava che la sua eredità andasse alle sue tre figlie, Riley Keough, 33enne, nata dalla relazione con Danny Keough, con cui è sempre rimasta in ottimi rapporti (e da cui aveva avuto anche un altro figlio, Benjamin, l’unico maschio, morto suicida circa tre anni fa) e le gemelle Harper Vivienne e Finley, 14enni, nate invece dal matrimonio di con Michael Lockwood, con cui invece pare ci fosse dell’astio causato da motivi finanziari. Tra di loro però sarà la prima figlia, Riley, a gestire tutte le finanze e le proprietà della madre. Mentre chi non dovrà avere nulla (almeno non dovrebbe) è Priscilla.
E pensare che era stata proprio lei ad annunciare la sua scomparsa, dopo che la domestica l’aveva trovata priva di sensi nel suo letto e uno dei suoi ex mariti, Danny Keough, che viveva ancora insieme a lei e che era appena rientrato dopo aver accompagnato i figli a scuola, aveva tentato di soccorrerla. Subito dopo la morte della 54enne, la madre aveva le aveva riservato parole dolcissime (“Era la donna più appassionata, forte e amorevole che abbia mai conosciuto”) che facevano pensare che il loro fosse un rapporto sano madre-figlia e che non ci fossero incomprensioni di alcun tipo, ipotesi che pareva essere confermata anche dalla loro presenza alla cerimonia di assegnazione dei Golden Globes solo tre giorni prima del suo malore.
Oggi la moglie di Elvis non si dà pace e pare essere pronta a tutto pur di cambiare il corso delle cose.
Ecco cosa sta accadendo
Come riporta Page Six, Priscilla Presley sarebbe pronta a impugnare il testamento di sua figlia Lisa Marie. A quanto pare, infatti, avrebbe già presentato i documenti necessari al tribunale di Los Angeles, appellandosi a due “cavilli” non di poco conto: da un lato, il suo nome conterrebbe un “errore d’ortografia”, dall’altro la sua firma risulterebbe incoerente “con quella abituale”. Che ci sia quindi alla base un sottile (ma non troppo) dubbio sulla sua autenticità (del resto la stessa Priscilla ha parlato di firma “forse contraffatta”)? Ma comunque chi lo sa, queste sono solo supposizioni.
A questo si aggiunge anche un altro punto interrogativo, di cui avrebbe parlato la stessa Priscilla durante un’intervista rilasciata a Rolling Stones: “Il documento non ci è mai stato consegnato quando Lisa Marie era in vita. Se queste erano le sue volontà perché non manifestarle prima? “. Come abbiamo anticipato, del resto, i rapporti tra le due donne sembrava idilliaci e nulla faceva presagire che su di loro si sarebbe potuta abbattere una tempesta. Almeno fino al momento della morte di Lisa Marie e dell’apertura del suo testamento, che ha mostrato che qualcosa che non andava c’era di fatto.
Insomma sembra che ad oggi i quesiti siano tanti e che non abbiano trovato ancora alcuna risposta, ma chissà che non sarà il tribunale di Los Angeles a darle.