Privacy su Facebook, finalmente qualcosa sta cambiando: ce n’è voluto di tempo ma alla fine Mark Zuckerberg ha ceduto e si è registrato uno dei più clamorosi ribaltoni mai visti sul social network da 1.3 miliardi di iscritti. Cambiano diverse fondamenta di quello che finora sembrava essere un ginepraio di piccoli trabocchetti per far sì che gli utenti rivelassero sempre un po’ di più di se stessi. Finalmente sarà più chiaro e più esplicito con chi condivideremo cosa e soprattutto saranno tutelati gli utenti appena iscritti che di default vedranno tutte le proprie informazioni condivise solamente con gli amici dunque in modo privato e non in pubblico con tutti. C’è addirittura un “assistente” dal nome inequivocabile: Zuckasaurus.
Ebbene sì, un dinosauro che protegge la privacy degli utenti su Facebook e che ha lo stesso nome del creatore dello stesso, Mark Zuckerberg. Subissato dalle critiche per recenti impostazioni, il giovane tycoon del web ha ceduto alle richieste. Cosa era successo? Dopo il fattaccio dei video che si aprivano in automatico, diversi utenti si erano lamentati dello stratagemma usato da Facebook per estorcere e condividere in modo piuttosto furbo informazioni private come ad esempio la situazione sentimentale. Se la si nasconde o non la si specifica, c’è comunque un pulsante sul social network che consente agli amici di richiedere questa informazione. È capitato a molti di accettare la richiesta con una piccola sorpresa annessa.
Ossia che l’informazione rivelata al singolo utente diventava poi di dominio pubblico: un bel trabocchetto poco gradito. Senza dimenticare che per lungo tempo tutti gli utenti appena iscritti tendevano a soprassedere alle configurazioni sulla privacy e dunque erano portati a condividere troppe informazioni con troppa gente. Ma ora tutto sta cambiando e la community da 1 miliardo e 300 milioni fa dietrofront. Ok va bene, meglio tardi che mai, ma non è mai piaciuta questa furbizia del silenzio-assenso. Ad ogni modo, d’ora in più sarà più semplice scegliere con chi condividere gli elementi personali.
Tutto sarà impostabile di volta in volta e si sarà informati su chi sarà a conoscenza di un elemento che condividiamo, grazie appunto al dinosauro Zuckasaurus. Ma non solo: grazie al login anonimo non si sarà più obbligati a fornire informazioni personali ad applicazioni che non reputiamo lo meritino. Finita qui? No perché appunto tutti i neoiscritti avranno una sorta di primo periodo di protezione totale con condivisione di default impostata solo sugli amici. Un bell’inizio, inevitabile anche se un po’ ritardatario.
A proposito di informazioni condivise su Facebook, occhio a insultare qualcuno, anche in forma anonima, perché si corre il rischio della diffamazione
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