Triste notizia per il Brighton ed in generale per tutto il mondo del calcio, Enock Mwepu è costretto a ritirarsi a soli 24 anni per un problema al cuore, il centrocampista dello Zambia era il regista della squadra allenata da Roberto De Zerbi
Decisione difficile da prendere ma inevitabile per Enock Mwepu che appende gli scarpini al chiodo a soli 24 anni per un problema cardiaco ereditario potenzialmente letale se avesse continuato a giocare con continuità.
E’ stato lo stesso calciatore zambiano ad annunciare la triste decisione tramite i propri canali social, nelle ultime settimane il numero 8 si era sentito male prima di una partita tra il suo Zambia ed il Mali.
Gli esami ai quali si è sottoposto il calciatore in questi mesi hanno evidenziato un problema cardiaco ereditario non risolvibile che lo ha costretto a prendere la decisione di abbandonare prematuramente la carriera da calciatore.
Mwepu ha disputato l’ultima partita in Premier League sotto la gestione di Graham Potter (attuale allenatore del Chelsea) quando il suo Brighton rifilò una pesante cinquina al Leicester servendo un assist vincente per Caicedo.
Con una lettera toccante il giovane calciatore zambiano ha annunciato il ritiro dal calcio giocato ripercorrendo la sua breve carriera e promettendo di non abbandonare il mondo del calcio al quale continua a sentirsi profondamente legato.
Dopo tre stagioni al Salisburgo il classe ’98 aveva coronato il sogno di giocare in Premier League dove con la maglia del Brighton si è dimostrato un centrocampista di assoluto valore e con grandi margini di miglioramento.
Saputa la triste notizia l’attuale allenatore del Brighton Roberto De Zerbi ha salutato il proprio centrocampista elogiandone le qualità tecniche ed umane e promettendo di non abbandonare il calciatore zambiano in questo momento cosi difficile.
Il tecnico bresciano racconta di di aver visto molte partite del Brighton prima del suo arrivo ufficiale in Inghilterra e di essere rimasto colpito dal talento di un ragazzo che a malincuore non riuscirà mai ad allenare.
Il proprietario del club inglese Tony Bloom si è unito al dispiacere dell’allenatore promettendo di aiutare in tutti i modi il classe ’98 magari inserendolo all’interno dello staff tecnico societario o addirittura in un ruolo dirigenziale.
Il calcio mondiale perde un talento importante e si stringe intorno ad un ragazzo che ha potuto cullare solo per pochi anni il sogno di essere riuscito a diventare calciatore professionista dopo tanti sacrifici.
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