Continua il processo contro l’ex presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili. Dopo l’arresto avvenuto insieme al suo fidanzato, Francesco Giorgi, lo scorso 9 dicembre arriva in aula. I suoi legali chiedono la scarcerazione con il braccialetto elettronico.
Durante il processo in aula la Kaili non ha proferito parola. I suoi legali sottolineano la sua innocenza e chiedono la scarcerazione, per permetterle di ritornare da sua figlia. La decisione del giudice giungerà in tarda serata.
Il processo a Eva Kaili e le richieste dei suoi avvocati
Si è da poco conclusa l’udienza in tribunale a Bruxelles per il processo all’ex presidente del Parlamento europeo. Eva Kaili fu arrestata lo scorso 9 dicembre insieme al suo fidanzato con le accuse di corruzione nel Parlamento europeo e di svolgimento delle attività di “lobbyng illecite” in favore della monarchia del Golfo e dello stato del Marocco. Tutto ciò in occasione dei mondiali in Qatar.
Di seguito all’arresto la donna è stata sollevata dal suo ruolo di presidente del Parlamento ed espulsa dal partito politico greco di cui faceva parte.
Durante l’udienza in aula l’ex presidente non ha parlato, intanto i suoi avvocati la difendono a spada tratta. I legali infatti affermano e sottolineano la totale innocenza della loro cliente, chiedendone la scarcerazione con il braccialetto elettronico.
Infatti il suo avvocato, giunto oggi direttamente dalla Grecia Mihalis Dimitrakopoulos, ha affermato di aver avuto con il suo team un colloquio di ben cinque ore, con l’intento di preparare la strategia difensiva per la Kaili.
Il legale ha specificato di possedere argomenti legali molto forti per provare l’innocenza della donna e ottenere la sua scarcerazione, in modo da permetterle di ritornare da sua figlia.
I legali della donna hanno richiesto la scarcerazione con il braccialetto elettronico. La decisione del giudice giungerà in tarda serata.
Dove si trova ora l’ex presidente del Parlamento Europeo
Eva Kaili dunque è stata arrestata il 9 dicembre con l’accusa di corruzione. Attualmente è detenuta nel carcere di Haren, situato nella periferia nord-orientale di Bruxelles.
Durante queste settimane l’unica persona che ha potuto incontrare è stato il padre. La figlia, nata dall’unione con Francesco Giorgi, si trova ora a casa del nonno. La donna si è in attesa della decisione dei giudici, supportata dalla sua famiglia e tutelata dal suo team di avvocati.
Questi sono convinti dell’innocenza di Kaili e del fatto che i giudici possano rendersene conto, scagionandola dalle accuse.