Per Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, il pm Letizia Ruggeri ha chiesto l’ergastolo con sei mesi di isolamento. “Non vi è dubbio che l’omicidio sia volontario”, il Pubblico Ministero ha spiegato che l’abbandono nel campo del corpo della tredicenne di Brembate ne abbia causato “volontariamente la morte”. Massimo Bossetti è accusato di omicidio pluriaggravato e calunnia ai danni di un collega di lavoro.
Nonostante non sia possibile individuare un “movente certo”, il pm Letizia Ruggeri ha spiegato che le accuse contro Massimo Bossetti sono più che fondate, il carpentiere ha dato “più volte dimostrazione di incapacità di controllarsi”, altro elemento di difficile ricostruzione è la dinamica: “Yara potrebbe essere stata convinta a salire, oppure tramortita come si verificò in quell’occasione” ha chiarito il Pubblico Ministero. L’accusa è però convinta che a uccidere e abbandonare Yara agonizzante in quel campo, sia stato Massimo Bossetti dopo averla incontrata non distante dalla palestra in cui la tredicenne si allenava.
Già durante la requisitoria del 13 maggio scorso, il pm ha spiegato che il Dna incastra il carpentiere e che Yara è morta di “paura, freddo e dolore”. Due sono le ipotesi dell’accusa: “O Yara è salita volontariamente sul suo furgone” o “Bossetti l’ha tramortita, magari in via Morlotti senza che nessuno se ne accorgesse, e anche questo non deve sorprenderci”.
Massimo Bossetti, dopo la requisitoria e prima della richiesta dell’ergastolo aveva scritto una lettera alla madre e alla sorella: “Mamma e Laura io so che la farò finita qui dentro, perché non posso accettare tutto quello che ho combinato a Marita e me lo merito davvero per quello che ho fatto. Io ho rovinato completamente la vita di Marita e dei miei figli e non riesco a darmi pace per tutto quello che ho fatto. Ho sbagliato tutto nella vita e ora rimedierò tutto con la mia vita… me lo sono meritato e ora pagherò con la vita perché non ci dormo con quello che a lei ho fatto, ho sbagliato completamente tutto…”.