“Yara è morta dopo una lunga agonia”, oggi la requisitoria del pm Letizia Ruggeri contro Massimo Bossetti, in carcere dal giugno del 2014 per l’omicidio della ginnasta Yara Gambirasio. La ragazza era scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre 2010 per poi essere ritrovata morta dopo tre mesi.
Probabile che il pm Letizia Ruggeri chiederà il massimo della pena, ovvero l’ergastolo per Massimo Bossetti sul quale pendono accuse di omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa e anche di calunnia, ai danni di un suo ex collega, Massimo Maggioni, su quale avrebbe cercato di indirizzare i sospetti.
“Noi ci troviamo davanti all’evidenza di un caso di certezza per il Dna, con una solidità del dato scientifico che ha valore probatorio” ha affermato il pm durante la requisitoria spiegando come i dati scientifici, ovvero il Dna trovato sui leggins di Yara Gambirasio inchiodino il carpentiere.
I pm ripercorrono gli ultimi istanti di vita della tredicenne, “Yara è morta dopo una lunga agonia”, un racconto agghiacciante: “L’abbondante produzione di acetone ritrovato tra gli organi di Yara, ha rivelato lo stress subito da questa bambina. Così come l’edema polmonare ci ha raccontato che ha avuto difficoltà respiratorie prima di morire. Stava perdendo sangue, avrà provato, dolore, paura e freddo”. Yara è stata colpita, aggredita ed è rimasta lì dove è stata trovata – abbandonata in un campo – finché non è morta, senza alcun trascinamento del corpo. “Yara, morta tra paura e dolore” ha tristemente dichiarato il pm.
Tramite i suoi legali, Bossetti ha fatto sapere di “essere pronto al peggio”.
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