Procida: 13enne ferito al collo da un coetaneo

A Procida, nel napoletano, un ragazzino di soli 13 anni è stato ferito al collo da un coetaneo. A quanto pare il colpevole, già precedentemente identificato dalle forze dell’ordine, ha utilizzato un coltello per ferire il giovane. 

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Carabinieri – Nanopress.it

I due ragazzini avrebbero litigato, quando poi uno dei due ha minacciato l’altro con un coltello, colpendolo al collo. Fortunatamente il 13enne ha riportato lesioni considerate poco gravi e guaribili entro due giorni. 

L’aggressione al 13enne avvenuta a Procida

Un ragazzino di soli 13 anni è stato ferito al collo da un coetaneo. Il ragazzino, per compiere il crimine ha utilizzato un vero e proprio coltello.

I due stavano litigando, quando improvvisamente la discussione è sfociata in una brutta violenza, tanto che uno dei due ha deciso di minacciare con un coltello l’altro, ferendolo al collo. 

Fortunatamente gli operatori del 118, che immediatamente sono giunti sul posto, hanno constatato che si trattava solo di ferite marginali, le quali guariranno entro due giorni.

Il ragazzo colpevole era già conosciuto dalle forze dell’ordine procidane per crimini molto simili a questo. In ogni caso dopo essere stati segnalati alla Procura per i minori, i due ragazzini sono stati consegnati alle famiglie.

Ora si dovrà capire se il giovane colpevole è recidivo o se si tratta solo di un evento isolato. 

Perché si sviluppa la violenza nei giovani?

Al giorno d’oggi è sempre più comune sentire o anche osservare ragazzi o ragazze molto giovani che si immettono in situazioni violente. In effetti una delle cose che caratterizza principalmente i giovani di oggi è proprio la rabbia. 

La rabbia dei giovani dipende sicuramente da una serie di fattori. In primo luogo il periodo storico in cui viviamo, colmo di incertezza, precarietà e poca sicurezza nel futuro. Tutte cose che ovviamente sconvolgono e spaventano i ragazzi.

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Caserma carabinieri – Nanopress.it

Oltre al fattore periodico, un altro elemento che influenza il sorgere della rabbia nei giovani sono i media. Questo perché i social network espongono continuamente i ragazzi a numerosi stimoli, i quali non sempre sono positivi.

Infine altri elementi che caratterizzano questi stati d’animo dei più piccoli sono l’appartenenza a gruppi di amici devianti, carenze nella struttura educative familiari. Ancora carenza nelle strutture extrascolastiche e abbandono scolastico in generale.

Dunque si può affermare che l’educazione dei ragazzi è una cosa fondamentale e per questo motivo deve essere tutelata e seguita. Molto importante offrire ambienti di crescita sicuri e sereni.

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