Dopo un periodo lontano dagli interventi televisivi per dedicarsi esclusivamente all’emergenza Covid, il professor Massimo Galli torna a parlare in televisione e lo fa per spiegare la gravità della situazione.
Durante la trasmissione Agorà di Rai 3, Galli ha dichiarato: “Temo che non ci sia alcun dubbio sul fatto che la situazione sia ampiamente fuori controllo: le misure adottate vanno applicate con estrema attenzione ed efficacia se vogliamo riuscire ad invertire la tendenza e non trovarci in una situazione ancora più complessa“.
Massimo Galli: serve il lockdown
L’infettivologo ha rimarcato poi, come ha già fatto in passato, la necessità immediata di un lockdown nazionale, appoggiando l’appello dell’Ordine dei Medici, che proprio ieri ha chiesto la chiusura del paese. Un parere condiviso dai buona parte dei dottori. Chi ha un’idea diversa, dice Galli, è mosso da motivazioni non scientifiche.
Sulla suddivisione delle zone del paese in base alla gravità e al futuro ritorno alla normalità, ha dichiarato: “può essere ancora ragionevole considerare alcune differenze regionali ma con estrema attenzione per non correre il rischio di vanificare i risultati ottenuti. In ogni caso, dopo un eventuale lockdown nazionale, non è che subito dopo si potrà fare come quest’estate altrimenti saremmo daccapo“. Galli imputa ancora alla libertà concessa nei mesi estivi l’aggravarsi della situazione attuale.
Misure più severe servirebbero agli ospedali per organizzarsi in maniera adeguata anche per curare tutte le altre malattie che non sono Covid, infatti in questo momento molti pazienti sono inevitabilmente trascurati. Il rischio, dice il medico del Sacco, è che il virus collateralmente comporti anche molti altri decessi oltre a quelli diretti, che sono comunque tantissimi e potevano essere evitati.
La visione molto amara di Massimo Galli è sostenuta anche dalle recenti dichiarazioni della primaria del Sacco di Milano, la dottoressa Anna Maria Brambilla. Intervistata dal Corriere della Sera, ha spiegato che dal 12 ottobre quella che vivono è una “maxi emergenza quotidiana“.
Le critiche
“Ho l’impressione che questo Paese continui con una delle sue caratteristiche, ahimè anche in una situazione così drammatica, ovvero che in determinate posizioni non si chiamano le persone sulla base competenze e della reale preparazione, ma si chiamano gli amici degli amici“, così ha parlato Galli in merito alla situazione calabrese e alle dichiarazioni del neo-commissario per la Sanità della Regione Giuseppe Zuccatelli, subentrato dopo le dimissioni di Cotticelli, beccato dalla trasmissione Rai Titolo V a non aver redatto un piano anti-Covid. Zuccatelli tempo fa aveva dichiarato che le mascherine erano inutili, salvo poi fare dietrofront. Anche Galli dice che inizialmente tutti hanno commesso errori sottovalutando la situazione e la necessità dei dispositivi, però “uno che si occupa di organizzazione sanitaria è meglio forse che non si allarmi e abbia un atteggiamento mentale per cui non si allarga su cose che non conosce e non sono alla sua portata. Quella sulle mascherine è un’affermazione completamente sbagliata, da leggenda metropolitana“.