Un episodio accaduto in una scuola di Roma, sta suscitando scalpore: un professore ha tagliato una ciocca di capelli a una ragazza di origine iraniana nella sua classe, contro la sua volontà. Ecco cosa è successo.
Le proteste in Iran relative alla morte di Mahsa Amini, giovane morta dopo l’arresto da parte della polizia morale, sta risuonando in tutto il mondo.
Una questione importante, che sta suscitando un grande dibattito. In queste ore, arriva una notizia inattesa: un professore di una scuola di Roma ha tagliato una ciocca di capelli a una studentessa di origini iraniane, intimandole di sostenere la protesta del suo Paese.
Più di dieci giorni fa, la giovane ventiduenne Mahsa Amini è stata arrestata a Teheran dalla polizia morale, perché non portava il suo hijab correttamente. Dopo l’arresto, la ragazza è morta in ospedale, dopo essere entrata in coma.
La famiglia accusa i responsabili dell’arresto di averla torturata, massacrata fino a portarla alla morte. In Iran, per le strade continuano a riversarsi persone in protesta, uomini e donne, e i media iraniani sono stati oscurati dal governo, per non far trapelare notizie al mondo occidentale.
Ma le notizie che fanno discutere arrivano anche dall’Italia: infatti, La Repubblica diffonde una vicenda un po’ particolare.
Un professore in una scuola di Roma ha deciso di portare la questione iraniana in classe, discutendo con i suoi alunni. Mentre portava avanti il dibattito, si è avvicinato a una sua studentessa proprio di origini iraniane, ha preso le forbici e le ha tagliato una ciocca di capelli.
Il professore ha chiesto alla ragazza se non avrebbe voluto contribuire alla protesta, come tante donne iraniane, tagliandosi i capelli. Senza aspettare risposta, le ha tagliato una ciocca e la studentessa è rimasta di stucco.
Dopo questo gesto inaspettato da parte del professore di Roma, la famiglia della ragazza non ha per niente preso bene la situazione, denunciando l’accaduto alla scuola.
Il docente è stato subito segnalato ed è stato attuato un procedimento disciplinare contro di lui, di cui ancora non si sanno le conseguenze.
Nel mentre, anche il comitato La Rete degli studenti medi ha esposto la propria visione dell’accaduto, ritenendolo gravissimo e un vero e proprio abuso di potere da parte dell’insegnante.
Eleonora Mattia, della Commissione pari opportunità della Regione Lazio, ha detto la sua rifiutando assolutamente ogni strumentalizzazioni di minori, lasciando la libertà alle ragazze e ai ragazzi di scegliere da che parte stare.
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