Il Comune di Milano aveva annunciato con un bando pubblicato lo scorso 30 dicembre sul sito di Palazzo Marino, di voler offrire fino a 400 euro, alle famiglie residenti in città, volenterose di ospitare immigrati, titolari di protezione internazionale. Nonostante le proteste delle varie parti politiche, a rispondere al bando sono state soltanto 40 famiglie.
I nuclei familiari che si sarebbero candidati sarebbero composti da persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni, per lo più con figli in età scolare, residenti in diversi quartieri della città.
L’Assessore comunale alle Politiche Sociali, Pierfrancesco Majorino, che sin da subito non si era lasciato intimidire dalla dura protesta leghista, ha dichiarato:
‘Questa sperimentazione apre nuove strade. Per anni i rappresentanti della Lega Nord, di fronte alle richieste d’accoglienza poste dall’emergenza profughi alla città, hanno risposto -Ospitateli a casa vostra-. Oggi siamo felici di annunciare che ci sono già quaranta famiglie milanesi davvero disposte ad ospitare i rifugiati a casa propria’.
Ha poi aggiunto con una nota di fiducia e orgoglio:
‘Siamo convinti con questa sperimentazione di poter aprire una nuova strada per il futuro, aggiungendo un ulteriore tassello al mosaico di iniziative con cui Milano si sta prodigando per l’accoglienza e l’inclusione sociale dei migranti’.
E ha concluso con un appello al Governo:
‘A questo proposito, voglio lanciare un appello al governo, affinché riveda la propria decisione, quale risulta dalle previsioni del ministero degli Interni, di riaprire il Cie, in via Corelli, e permetta così al Comune di Milano di proseguire la propria azione di accoglienza delle famiglie di profughi in transito in città’.
La Lega Nord non ha perso tempo ed è tornata all’attacco:
‘Appena 40 famiglie milanesi, in una metropoli di 1,3 milioni di cittadini, sono numeri che parlano da soli. Questa è la risposta più eloquente che i milanesi potessero dare alla giunta Pisapia, colpevole di aver messo davanti a tutto solo gli immigrati, dimenticandosi dei tanti milanesi anziani, disoccupati o genitori separati in grave difficoltà abitativa ed economica’, ha dichiarato Grimoldi.
Del medesimo avviso è anche Davide Boni, segretario provinciale della Lega Nord, che ha aggiunto:
‘Un razzismo al contrario, che di fatto introduce pericolosamente nel nostro tessuto sociale persone che non hanno alcuno status internazionale, e che ha avuto l’unico merito di svegliare le coscienze dei milanesi in balia di una Giunta che ha sempre e solo messo all’ultimo posto coloro che per colpa della crisi hanno perso tutto’.