L’anarchico Federico Buono, 45enne disoccupato, è indagato per terrorismo poiché progettava attentati in metropolitana.
L’uomo percepiva il reddito di cittadinanza e l’arresto risale a marzo, quando le forze dell’ordine verificarono che aveva legami con un gruppo eversivo sudamericano chiamato Its, organizzazione che ha compiuto 115 attentati dinamitardi in tutto il mondo.
Di buono Federico non aveva proprio nulla oltre al cognome, infatti l’anarchico era stato arrestato a marzo, quando le forze dell’ordine hanno rinvenuto nella sua abitazione degli ordigni esplosivi con cui stava progettando di compiere degli attentati terroristici in luoghi affollati come le metropolitane.
La vicenda si è svolta a Torino e oggi la Procura ha chiuso le indagini a carico dell’uomo, che si è sempre professato un anarchico e ambientalista.
Gli inquirenti hanno portato alla luce in questi mesi un dettaglio inquietante riguardo i progetti dell’uomo, infatti sembra avere legami con un gruppo terroristico eversivo sudamericano Its, responsabile di più di 100 attentati in tutto il mondo, i quali hanno ucciso 7 persone e provocato diversi feriti.
Federico progettava attentati non solo nella metropolitana di Torino, città dove è stato arrestato, ma anche in alcuni palazzi e pachi cittadini, con lo scopo di colpire quante più persone possibili.
Ora Buono è detenuto nel carcere di Alessandria. L’arresto è avvenuto il 30 marzo e poco dopo è arrivata la confessione in una lettere indirizzata ai magistrati, tuttavia è stata ritrattata durante l’interrogatorio.
Il 45enne rischia il rinvio a giudizio.
Durante le perquisizioni nell’abitazione torinese dell’uomo, la Digos ha sequestrato diversi fogli con appunti e un ordigno artigianale. Secondo gli inquirenti questo era ancora in fase di costruzione.
Le autorità erano risalite all’uomo attraverso una lunga indagine informatica, che ha portato a scoprire che organizzava e gestiva un sito con relativo blog dove venivano pubblicati documenti rilevanti dell’organizzazione terroristica internazionale.
Questi facevano propaganda dell’ideologia portata avanti dal gruppo, inoltre venivano comunicati gli attentati commessi in diversi Paesi e informazioni su come costruire esplosivi.
Buono gestiva il sito insieme ad altre 4 persone sparse in diversi Paesi dell’America del Sud.
Il terrorista era seguito dagli uomini della Digos di Milano già dal 2018. L’inchiesta della Procura di Milano aveva evidenziato alcuni elementi molto gravi, infatti Buono era stato trovato 10 anni prima, in possesso di uno zaino pieno di ordigni incendiari. Gli inquirenti sospettavano che stesse mettendo a punto un attentato in zona Lambrate, con la complicità di un’altra persona.
Entrambi però erano stati assolti dalle accuse nel 2011 ma Buono aveva continuato con la sua attività, che lo ha portato all’arresto del 30 marzo scorso.
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