Il cibo come medicina per l’ambiente, oltre che per lo spirito e il corpo dell’uomo: questo il tema al centro del convegno sull’ecologia alimentare organizzato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale in collaborazione con Fondazione Sviluppo Cà Granda e WWF Italia, che ha visto esperti nutrizionisti ed autorità istituzionali dibattere sulle peculiarità della dieta mediterranea. E quale luogo migliore dell’Expo di Milano per confermare l’importanza dell’alimentazione Made in Italy non solo per la salute, ma anche sotto il profilo ambientale.
Il progetto IES presentato nell’occasione esplora tutte le potenzialità del legame tra cibo, salute ed ambiente, soffermandosi su come l’alimentazione abbia un impatto rilevante nel consumo di territorio oltre che di risorse naturali: dal dibatitto è emerso come la dieta mediterranea, che si distingue per un maggiore consumo di carboidrati, frutta e verdura, abbia un minor impatto ambientale ed anche un minor costo rispetto allo stile alimentare nordamericano ed esteuropeo. Antonio Persici, Presidente del Comitato Promotore della Fondazione Mondo IES ed Amministratore Unico del Villaggio della Salute, sottolinea l’importanza della sostenibilità e dell’etica alimentare: ‘Quello che stiamo cercando di fare è un nuovo modello di società, perché quello che esiste ora è fortemente inquinato. Il destino di un popolo è legato alla propria cultura e ai propri valori‘, ha dichiarato ai microfoni di Radio Due.
Anche il WWF ha offerto il suo contributo all’ecologia alimentare stilando e diffondendo mesi fa il decalogo sul mangiare sostenibile, 10 semplici regole che aiutano agricoltori, industriali e semplici cittadini a scegliere consapevolmente e ad agire con responsabilità per valorizzare i territori d’appartenenza tutelando l’ambiente allo stesso tempo. I 34 relatori presenti al convegno hanno in ultimo lanciato un appello affinché le autorità competenti comprendano come l’ambiente sia un patrimonio da preservare il più possibile, e che la sua sopravvivenza è legata a doppio filo con la salute dei cittadini: raggiungere un maggior stato di salute collettivo dipende infatti dalla conservazione dei fattori ambientali che caratterizzano un territorio, e di conseguenza da un’alimentazione che si può a ragione definire ecologica.