Gli studi sull’energia solare e sulla possibilità di costituire dei modelli ecosostenibili, si arricchiscono di un nuovo progetto tutto italiano chiamato Megaris, realizzato dall’Istituto di ricerche sulla combustione del CNR di Napoli, l’università del Sannio e la società di ingegneria Aerosoft. Questo progetto ha lo scopo di produrre energia con sole, aria e biomasse, permettendo di elargire illuminazione e riscaldamento a basso costo.
Megaris è una sigla che sta ad indicare Micro Electric Generator from Alternative Renewable energy Innovative Stirling engine: dietro questo nugolo di parole si nasconde un sistema assai semplice in grado di auto-alimentarsi e produrre energia elettrica per coprire il fabbisogno di quattro appartamenti, tanto da essere stato ribattezzato nella vulgata comune ‘sistema tre in uno’. Gaetano Continillo, responsabile del progetto, spiega che questo è il primo progetto ‘che unisce tre elementi: un combustore a letto fluido per le biomasse, costituito da sabbia sospesa da un flusso d’aria che ha la funzione di immagazzinare calore e distribuirlo al sistema, uno specchio parabolico per concentrare l’energia solare, e un motore ad aria Stirling che genera energia dallo scambio termico‘. Bastano aria, sole, un combustore ed un motore per dare vita ad un sistema conveniente dal punto di vista ecologico ed economico.
L’obiettivo primario del progetto Megaris infatti è fornire energia a basso costo, grazie proprio alla sua modalità auto-sostenibile: questo sistema è in grado di funzionare in maniera autonoma e continua, sia nelle zone rurali che in quelle urbane. Gli elementi costitutivi di Megaris sono il concentratore solare, il cogeneratore Stirling, l’FBC integrato, il ricevitore solare e lo scambiatore di calore: il primo è identificabile tra quelli maggiormente in grado di consentire un risparmio, e attraverso il suo operato i raggi solari convergono su un sensore ricevitore, trasferendo l’energia solare immagazzinata allo scambiatore di calore dello Stirling, il quale è un motore a combustione esterna collegato ad una dinamo oppure un alternatore. In questo modo il sistema trasmette energia elettrica e termica, recuperata in un fluido termovettore. Sulla carta Megaris sembra davvero conveniente: vedremo se la politica si accorgerà di questo ennesimo progetto sulla cosiddetta energia verde, decidendo di sfruttarne le peculiarità per soddisfare le necessità del Paese rispettando l’ambiente.
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