Siglato accordo per il programma Artemis, tra NASA E Asi, al fine di stabilire una presenza a lungo termine sulla Luna.
Nell’ambito del programma Artemis, l’agenzia spaziale si occuperà dello studio dei moduli abitativi, per incentivare e prolungare la presenza sulla Luna.
Tutto ciò sarà possibile, grazie all’accordo siglato tra Asi e NASA, siglato da Giorgio Saccoccia e Bill Nelson, rispettivamente presidente dell’ASI e amministratore della NASA. In una intervista all’ANSA, Saccoccia ha detto: “Siamo solo all’inizio delle opportunità che questo ambiente può offrire e l’idea del programma Artemis è gestire uno scenario in cui si possano fare attività sia scientifiche sia produttive sulla superficie lunare“.
La NASA e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno stipulato un accordo per una collaborazione a lungo termine, che comporti la sinergia di entrambi per raggiungere un comune obiettivo, ossia quello di portare a termine uno studio per progettare delle capacità abitative per i futuri modelli lunari, definite, tecnicamente, in lingua inglese, come Lunar Surface Multi-Purpose Habitation, all’interno del programma Artemis.
L’industria italiana fungerà da supporto all’ASI che porterà avanti lo studio, in modo da far convergere i requisiti richiesti dalla NASA con gli obiettivi della suddetta missione. La NASA, da parte sua, fornirà informazioni programmatiche e tecniche all’Agenzia.
Lo scopo principale del programma sarà quello di avere una presenza stabile sul territorio lunare, utilizzando il satellite italiano, al fine di convalidare i sistemi abitativi nello spazio profondo. Un passaggio fondamentale che sarà utile per le missioni su Marte che saranno realizzate in futuro.
La NASA condurrà sulla Luna il prossimo uomo, nonché la prima donna in tutta la storia, attraverso l’SLS ossia Space Launch System: mediante la capsula Orion, gli astronauti saranno trasportati sul satellite naturale.
Giorgio Saccoccia, presidente dell’ASI e Bill Nelson, amministratore della Nasa hanno siglato l’accordo durante la diciassettesima seduta del Comint (Comitato interministeriale per le politiche relative allo Spazio e alla ricerca aerospaziale).
Presenti, nell’occasione, anche Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale con delega alle politiche spaziali e aerospaziali e il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio.
Saccoccia, in una intervista rilasciata all’ANSA, ha spiegato che “Siamo stati fra i primi Paesi a produrre moduli pressurizzati e siamo diventati leader nell’orbita bassa“, visto che il 50% dei moduli e dei nodi della stazione spaziale sono stati costruiti In Italia. E aggiunge: “Stiamo facendo lo stesso nell’orbita lunare, con I-Hab, e ora ci spostiamo sulla superficie della Luna: vogliamo essere parte del primo nucleo dell’infrastruttura lunare“.
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