Proseguono le indagini sul giallo di Fregene, dove è stato trovato il cadavere di un uomo, ripescato dal mare nella mattina di ieri.
Da una prima ispezione del medico legale, la vittima presenterebbe una profonda ferita alla testa e quindi la pista più accreditata seguita dalle forze dell’ordine, è quella dell’omicidio e l’arma del delitto potrebbe essere un oggetto contundente. Inizialmente si pensava anche a una morte dovuta a un annegamento o comunque un malore in mare ma questa pista è stata scartata quasi subito.
Fregene è una località romana molto rinomata in questo periodo estivo ma ieri è avvenuto un fatto terribile, proprio nella mattinata di ferragosto quando le spiagge del litorale erano stracolme. L’orrore riguarda il ritrovamento del cadavere di un uomo, ripescato in mare intorno alle 12.20.
Si trovava a sei miglia a largo della costa di Fregene e a dare l’allarme è stato un diportista. Diversi gli elementi in possesso degli investigatori ma mentre ancora si cerca di risalire all’identità dell’uomo, la causa della morte appare chiara.
Il medico legale ha evidenziato una brutta ferita alla testa e forse è stato questo trauma a uccidere l’uomo, contrariamente a quanto si pensava all’inizio, ovvero che fosse deceduto per annegamento.
Dunque, gli inquirenti pensano all’omicidio causato da un oggetto contundente ed escludono la pista del malore e anche quella dell’incidente avvenuto in mare. Nei polmoni infatti non c’era acqua di mare quindi la vittima sarebbe morta prima di finire in mare.
Non sappiamo l’identità ma solo la fascia età a cui appartiene, ovvero fra i 50 e i 60 anni. A indagare sul caso sono la Procura di Civitavecchia e la Capitaneria di Porto di Fiumicino.
Un diportista che si trovava in mare con la sua barca durante la mattina di ferragosto, ha notato un corpo che galleggiava nel mare di Fregene. Ha chiamato subito il numero d’emergenza in mare 1530 e sul posto sono giunti gli uomini della Capitaneria portuale di Fiumicino.
Ci sono alcuni dettagli su cui si stanno concentrano le autorità che indagano al caso, mentre il medico legale è impegnato con l’autopsia. L’uomo indossava una maglia nera con il logo di una discoteca di Roma, pantaloni lunghi e soprattutto, un vistoso tatuaggio che potrebbe essere fondamentale per capire chi è la vittima.
Stando ai primi dettagli emersi, sembra che il cadavere non sia rimasto in acqua per molto tempo, quindi la morte risalirebbe a poche ore prima. Si pensa al buttafuori del locale, per questo i carabinieri stanno interrogando gli ex membri del personale della discoteca – chiusa da tempo – per capire se qualcuno sa chi sia questo misterioso uomo. Ora il corpo è stato trasferito all’obitorio del cimitero romano del Verano, dove verrà analizzato a fondo dal medico legale per risalire alle cause della morte.
Una morte che per ora rimane avvolta nel mistero perché non c’erano documenti con la salma e nessuno ha rivendicato il corpo. Si cerca anche fra le persone scomparse ma i primi spunti investigativi non escludono il coinvolgimento di un’altra persona, sempre seguendo appunto la pista dell’omicidio.
Fra gli elementi distintivi del caso, sappiamo che l’uomo aveva in tasca un mazzo di chiavi, poi è stato reso noto che il tatuaggio rappresenta una fiamma. E poi c’è quella grande ferita alla testa con una lieve frattura, cose che fanno pensare a una colluttazione con qualcuno oppure potrebbe darsi che l’uomo si sia fatto male da solo per poi perdere i sensi in acqua.
L’autopsia è prevista per oggi e quindi si aspettano nuovi aggiornamenti dalla Procura.
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