Nella giornata di domenica, i principali partiti di opposizione indiani hanno deciso di boicottare l’inaugurazione del nuovo edificio del Parlamento da parte del primo ministro Narendra Modi. Questo atto rappresenta una rara dimostrazione di unità contro il partito governante nazionalista indù, che sta cercando di ottenere un terzo mandato nelle prossime elezioni dell’anno.
Modi ha inaugurato il nuovo edificio nella capitale Nuova Delhi, offrendo preghiere mentre i sacerdoti indù cantavano inni religiosi. Tuttavia, l’evento è stato criticato dai partiti di opposizione, i quali hanno affermato che il leader ha messo da parte il presidente Droupadi Murmu, che ha solo poteri cerimoniali ma è il capo dello stato e la massima autorità costituzionale.
Boicottaggio dell’inaugurazione del nuovo Parlamento in India
Il boicottaggio dell’inaugurazione del nuovo edificio del Parlamento da parte di almeno 19 partiti di opposizione è stato giustificato in una dichiarazione congiunta in cui si afferma che la decisione di Modi è stata quella di definire tali azioni come “un grave insulto” alla democrazia indiana.
Secondo i partiti di opposizione, il governo ha “squalificato, sospeso e silenziato” i legislatori dell’opposizione durante l’approvazione di “legislazione controversa” con un dibattito insufficiente. Pertanto, hanno affermato che non vedevano alcun valore in un nuovo edificio del Parlamento.
Il ministro dell’Interno indiano Amit Shah ha dichiarato che l’opposizione ha politicizzato l’evento, mentre altri leader del partito di Modi hanno visto il boicottaggio come un insulto al primo ministro.
Il nuovo edificio del Parlamento, costato circa 120 milioni di dollari, fa parte di un progetto di rinnovamento di uffici e residenze di epoca britannica nel centro di Nuova Delhi, chiamato “Central Vista”, che si estende su 3,2 chilometri (1,9 miglia) e prevede la costruzione di nuovi edifici per ospitare ministeri e dipartimenti del governo, nonché la nuova residenza privata di Modi. L’intero progetto, del valore di 2,8 miliardi di dollari, è stato annunciato nel 2019 e le fondamenta del nuovo edificio del Parlamento sono state gettate nel dicembre 2020.
Il piano ha suscitato critiche da parte di politici dell’opposizione, architetti e specialisti del patrimonio, molti dei quali lo hanno definito irresponsabile dal punto di vista ambientale, una minaccia per il patrimonio culturale e troppo costoso.
Nel 2021, almeno dodici partiti di opposizione hanno criticato il progetto di rinnovamento “Central Vista” sostenendo che la costruzione era avvenuta durante un’onda devastante di casi di coronavirus in India.
I partiti hanno definito il progetto come il “progetto di vanità” di Modi e hanno affermato che la costruzione aveva avuto la priorità rispetto alla perdita di vite umane e mezzi di sussistenza durante la pandemia. L’anno precedente, un gruppo di 60 ex funzionari pubblici aveva scritto una lettera aperta a Modi mettendo in evidenza il valore architettonico del vecchio Parlamento e sostenendo che il nuovo progetto avrebbe “irrevocabilmente” distrutto il patrimonio culturale dell’area.
Il governo di Modi ha giustificato il progetto di rinnovamento del Parlamento con l’argomento che il vecchio edificio era “in stato di angoscia e sovrautilizzo” e che il nuovo design avrebbe “unito il patrimonio e le tradizioni del paese“.
Il nuovo edificio, situato di fronte al vecchio Parlamento indiano, una struttura circolare progettata da architetti britannici all’inizio del XX secolo, ha quattro piani e può ospitare fino a 1.272 persone, quasi 500 posti in più rispetto a prima. Il vecchio Parlamento sarà convertito in un museo.
Durante la cerimonia di inaugurazione, Modi si è prostrato davanti a uno scettro reale d’oro, donato al primo ministro del paese alla vigilia dell’indipendenza dell’India dalla Gran Bretagna nel 1947.
Questo scettro è stato utilizzato dal partito di Modi, il Bharatiya Janata, per simboleggiare il trasferimento del potere. Decine di sacerdoti indù hanno seguito Modi all’interno del Parlamento, dove ha installato lo scettro vicino alla sedia dell’oratore.
I critici di Modi e i leader dell’opposizione hanno messo in dubbio la storicità dello scettro reale d’oro e hanno sostenuto che il simbolo è più appropriato per una monarchia che per una democrazia come l’India.
L’anno scorso, Modi ha inaugurato un viale di epoca coloniale rinnovato nel cuore di Nuova Delhi, precedentemente chiamato Rajpath, o Kingsway, ma rinominato dal partito di Modi come Kartavya Path, o Road to Duty, poiché il vecchio nome era considerato un “simbolo di schiavitù”.
Questa controversia sul nuovo edificio legislativo si verifica in un contesto in cui i leader dell’opposizione hanno protestato contro la squalifica di Rahul Gandhi dal Parlamento in un caso di diffamazione per le sue osservazioni sul cognome di Modi.
Durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio del Parlamento, circa 100 lottatori indiani e i loro sostenitori si sono riuniti per protestare contro il presidente della Wrestling Federation of India, Brij Bhushan Sharan Singh, che è anche un legislatore del partito di Modi. I manifestanti hanno accusato Singh di cattiva condotta sessuale e avevano previsto di marciare verso il nuovo edificio del Parlamento. Tuttavia, una massiccia presenza della polizia ha sopraffatto la protesta, portando via alcuni manifestanti su un autobus dopo che alcuni di loro si erano scontrati con la polizia.
Brij Bhushan Sharan Singh ha negato le accuse di cattiva condotta sessuale.
Il primo ministro indiano Narendra Modi ha suscitato molte controversie per il suo progetto di rinnovamento dell’edificio del Parlamento indiano e per altri importanti progetti di sviluppo urbano in India. Il nuovo edificio del Parlamento è stato inaugurato a dicembre 2020 come parte del progetto “Central Vista” del governo di Modi, che mira a rinnovare uffici e residenze di epoca britannica nel centro di Nuova Delhi.
Il progetto ha subito molte critiche da parte di politici dell’opposizione, architetti ed esperti del patrimonio, molti dei quali lo hanno definito irresponsabile dal punto di vista ambientale, una minaccia per il patrimonio culturale e troppo costoso. Il costo del progetto è stato stimato a 2,8 miliardi di dollari, con il nuovo edificio del Parlamento che avrebbe avuto un costo di circa 120 milioni di dollari. Inoltre, molti hanno criticato il fatto che il progetto sia stato portato avanti durante un’onda devastante di casi di coronavirus in India.
Tuttavia, il governo di Modi ha difeso il progetto, sostenendo che il vecchio edificio del Parlamento mostrava segni di angoscia e sovrautilizzo e che il nuovo design avrebbe unito il patrimonio e le tradizioni del paese. Il nuovo edificio è stato costruito proprio di fronte al vecchio Parlamento indiano, una struttura circolare progettata da architetti britannici all’inizio del XX secolo. Il nuovo edificio di quattro piani è in grado di ospitare fino a 1.272 persone, quasi 500 posti in più rispetto al precedente, e il vecchio edificio sarà convertito in un museo.
Le critiche che hanno coinvolto Modi
Modi è stato criticato per altri importanti progetti di sviluppo urbano in India. Ad esempio, nel 2020 ha inaugurato un viale di epoca coloniale rinnovato nel cuore di Nuova Delhi, precedentemente chiamato Rajpath, o Kingsway, ma rinominato dal partito di Modi come Kartavya Path, o Road to Duty, poiché il vecchio nome era considerato un “simbolo di schiavitù”.
Anche questo progetto ha suscitato critiche da parte di coloro che sostengono che il governo di Modi stia cercando di cancellare la storia coloniale dell’India.
Inoltre, la controversia sul nuovo edificio legislativo arriva pochi mesi dopo che i leader dell’opposizione hanno protestato contro la squalifica di Rahul Gandhi dal Parlamento in un caso di diffamazione per le sue osservazioni sul cognome di Modi. La decisione di squalificare Gandhi ha suscitato polemiche tra coloro che ritengono che il governo stia cercando di limitare la libertà di espressione e di critica.
Modi ha anche ottenuto alcuni successi durante il suo mandato come primo ministro. Ad esempio, la sua politica economica ha portato a una crescita economica significativa in India, con una riduzione del tasso di povertà e un aumento dell’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari. Ha promosso fortemente la digitalizzazione dell’economia indiana attraverso la campagna “Digital India”, che ha portato a un aumento dell’uso di Internet e della tecnologia mobile in India.
Modi ha anche promosso una politica estera attiva, cercando di rafforzare le relazioni dell’India con altre nazioni come gli Stati Uniti, il Giappone e l’Australia. Tuttavia, la sua politica estera ha anche suscitato critiche, soprattutto per quanto riguarda la questione del Kashmir, una regione contesa tra l’India e il Pakistan.
Il primo ministro ha anche promosso una politica nazionalista hindu che ha suscitato preoccupazioni tra le minoranze religiose in India, in particolare i musulmani.
Nel 2019, il governo di Modi ha approvato una legge sulla cittadinanza che ha suscitato preoccupazioni per la discriminazione contro i musulmani. La legge, che concede la cittadinanza ai rifugiati di tutte le religioni ad eccezione dell’Islam, ha portato a proteste in tutto il paese.
Le politiche di Modi nei confronti della minoranza musulmana in India sono state criticate anche a livello internazionale. Nel 2020, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso preoccupazione per i rapporti tra l’India e i suoi musulmani, sottolineando la necessità di garantire i diritti umani e le libertà religiose per tutti i cittadini.
Anche la gestione da parte del governo della pandemia di coronavirus in India è stata criticata a livello nazionale e internazionale. Mentre il governo di Modi ha adottato misure per contenere la diffusione del virus, come il blocco nazionale di 21 giorni nel marzo 2020, molti hanno criticato la risposta del governo alla pandemia, in particolare per quanto riguarda la mancanza di attrezzature mediche sufficienti e la gestione dei migranti interni.
Il governo di Modi ha sostanzialmente ottenuto alcuni successi durante il suo mandato, come la crescita economica e la digitalizzazione, ma la sua politica e la sua gestione delle questioni sociali e politiche sono state oggetto di molte polemiche e controversie.