Le proteste in Ucraina continuano ormai da diversi mesi. Tutto è iniziato dal novembre 2013, quando il presidente Viktor Yanukovych aveva deciso di rifiutare un patto commerciale con l’Unione Europea. Sarebbe stato un accordo fondamentale per decidere l’avvicinamento dell’Ucraina verso l’Occidente. Un’azione che sarebbe stata vista in modo positivo da molti cittadini, ma che non è piaciuta al Governo, che ha preferito rivolgersi sempre di più verso la Russia. Quest’ultima ha fatto diverse pressioni per evitare l’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione Europea.
In particolare è stata proprio la Russia ad offrire un vero e proprio piano di aiuti economico all’Ucraina. In totale si è trattato di più di 11 miliardi di dollari, che sarebbero serviti a rimettere in sesto i bilanci del Paese.
Per questo motivo l’Ucraina ha preferito evitare di stringere l’accordo commerciale con l’Unione Europea e rivolgersi verso la Russia, che ha promesso degli aiuti economici rilevanti.
La scelta non è piaciuta a molte persone, che si sono riversate in piazza contro le decisioni del Governo, con scontri anche molto duri.
La situazione è diventata nuovamente critica proprio nelle ultime settimane, quando è stato annunciato il pagamento di una certa somma di denaro da parte della Russia, derivante proprio dall’accordo tra i due Paesi.
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In particolare, secondo quanto ha riferito il ministro dell’Economia della Russia, Anton Siluanov, nel corso della settimana saranno trasferiti circa 1,4 miliardi di euro sul totale degli 11 previsti dall’accordo. L’Ucraina al momento ha ricevuto solo 2,1 milioni di euro della somma prevista dall’accordo economico. Il ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, ha parlato dei disordini come di “un risultato diretto della connivenza dei politici occidentali e delle strutture europee, che hanno chiuso gli occhi sulle azioni violente di forze radicali”.
Da novembre gli scontri si sono diffusi da Kiev anche verso altre città dell’Ucraina. In passato 500 manifestanti hanno occupato degli edifici delle amministrazioni regionali a Lviv, una città che sostanzialmente si dimostra a favore degli accordi con l’Unione Europea. Molti gli scontri a Kiev, dove si registrano da diverso tempo incendi e contrasti anche molto accesi tra i manifestanti e le forze dell’ordine.