Le europee dell’anno prossimo, quelle che rinnoveranno il Parlamento di Strasburgo e che cambieranno, gioco forza, anche la composizione della Commissione europea, non sono iniziate con il piglio giusto per l’Italia, ma qualcosa potrebbe anche cambiare. Dopo il duro attacco del ministro dell’Interno di Parigi, Gerald Darmanin, nei confronti del governo di Giorgia Meloni per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, e il qui pro quo sulla Tav su cui era intervenuto anche il vicepremier, Matteo Salvini, l’Eliseo, secondo quanto hanno riferito delle fonti all’Ansa, ha deciso di porgere una mano in segno di pace alla nostra presidentessa del Consiglio: in settimana, infatti, Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, incontrerà la leader di Fratelli d’Italia.
“L’Italia rimane un partner molto importante per la Francia e gli scambi tra Parigi e Roma continuano a tutti i livelli“, hanno risposto dall’Eliseo all’agenzia fonti vicine su un possibile incontro tra i due leader. Anche se la visita Oltralpe di Meloni a giugno, infatti, non è stata ancora confermata, la premier e Macron avranno modo di parlare sia a Reykjavík, nel vertice del Consiglio d’Europa, ma anche nel quadro del summit del G7 in Giappone.
Che tra Italia e Francia ci sia della rivalità storica non è certo una notizia da ultim’ora. Se per anni, però, è stata confinata ai campi da calcio – vi ricordate quando li battevamo in finale dei Mondiali e festeggiavamo la quarta coppa del mondo? Bei tempi, eh, per la Nazionale azzurra -, da un po’ di tempo, e nello specifico, da quando Giorgia Meloni e il centrodestra unito hanno vinto le elezioni del 25 settembre, la battaglia si è trasferita anche sul piano politico.
Nonostante, infatti, uno dei primi incontri (non ufficiali) della leader di Fratelli d’Italia in veste di presidentessa del Consiglio sia stati proprio con Emmanuel Macron, a Roma per incontrare Papa Francesco e la Comunità di Sant’Egidio, più volti i nostri cugini d’Oltralpe hanno attaccato duramente il governo. Se, fin da subito, la volontà era quella di tenere d’occhio la salvaguardia dei diritti fondamentali in Italia, subito dopo si è iniziato a sottolineare come la gestione dei flussi migratori voluta dall’esecutivo non fosse rispettosa del trattamento dei migranti.
L’ultimo capitolo di questa saga ha visto i due Paesi battibeccare anche per quanto riguarda la Tav da Torino a Lione, anche se il peggio è stato scongiurato (e nonostante nel battibecco ci sia finito pure il nostro ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, anche leader della Lega e vicepremier), a stridere sono ancora le dichiarazioni del ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, a cui però dall’Eliseo vogliono porre rimedio.
Secondo fonti presidenziali sentite dall’Ansa, infatti, ci saranno ben due occasioni nella prossima settimana perché tra Meloni e Macron torni a regnare la pace. “L’Italia rimane un partner molto importante per la Francia e gli scambi tra Parigi e Roma continuano a tutti i livelli“, hanno sottolineato e quindi “il presidente della Repubblica Emmanuel Macron avrà molto probabilmente occasione di incontrare Giorgia Meloni la settimana prossima, in diversi momenti, a Reykjavík ma anche nel quadro del summit del G7“.
Nessun incontro ufficiale, o per lo meno nessuna visita di Meloni a Parigi è stata confermata per giugno, ma degli scambi “ci saranno certamente” tra il vertice del Consiglio d’Europa previsto per il 16 e 17 maggio nella capitale dell’Islanda il G7 in Giappone di tre giorni dopo, che durerà fino al 21 maggio.
Soprattutto da Reykjavik, in cui ci sarà il quarto summit dei 46 Stati membri dell’organismo, che niente ha a che vedere con le istituzioni dell’Unione europea, ma che adesso non ha più tra i partecipanti la Russia di Vladimir Putin, esclusa in seguito all’invasione dell’Ucraina, per l’Eliseo sarà l’occasione per “inviare un messaggio di sostegno e unità” a Kiev – che da casa nostra verrà ribadita anche domani, quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la stessa premier assieme al titolare della Farnesina, Antonio Tajani, e pure il pontefice, incontreranno a Roma Volodymyr Zelensky – ma anche per “ricordare il legame ai principi e ai valori del Consiglio d’Europa: democrazia, Stato di diritto e diritti umani“, hanno detto ancora da Parigi all’agenzia di stampa, sottolineando anche l’importanza della Convenzione di Istanbul, fondamentale e vincolante per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica, che però né la Lega, né Fratelli d’Italia hanno votato al Parlamento europeo. Okay, quindi, gli incontri, ma sarà pace davvero? Dopo tutto ci sono delle elezioni europee da preparare, e anche qua Meloni e Macron non giocano per la stessa squadra.
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