L’ansia e lo stress sono problemi sempre più comuni tra i giovani di oggi, che spesso si trovano ad affrontare una serie di pressioni e sfide che possono essere difficili da gestire. Le cause di ansia e stress possono essere molteplici, tra cui il lavoro scolastico, la pressione dei genitori, la pressione sociale dei coetanei, l’incertezza del futuro e la paura di fallire.
Per aiutare i giovani ad affrontare queste difficoltà, molte scuole e atenei hanno iniziato a collaborare con psicologi e professionisti della salute mentale per fornire supporto agli studenti che ne hanno bisogno. Questi professionisti sono in grado di fornire consigli e suggerimenti per gestire lo stress e l’ansia, e aiutare gli studenti a sviluppare le competenze necessarie per affrontare le difficoltà della vita.
Il lavoro dei psicologi in questo contesto può essere molto importante, poiché possono fornire un supporto personalizzato e adattato alle esigenze individuali degli studenti. Essi possono anche collaborare con gli insegnanti e il personale scolastico per creare un ambiente di apprendimento che sia più adatto alle esigenze degli studenti, e che possa ridurre il livello di stress e ansia.
La collaborazione tra le scuole e gli atenei e i professionisti della salute mentale può anche contribuire a combattere lo stigma sociale associato alla salute mentale, e incoraggiare gli studenti ad affrontare apertamente i propri problemi e a chiedere aiuto quando ne hanno bisogno.
Tuttavia, è importante sottolineare che il supporto psicologico non è l’unico modo per aiutare i giovani ad affrontare lo stress e l’ansia. Esistono anche altre attività e pratiche che possono aiutare gli studenti a gestire il loro benessere mentale, come lo sport, la meditazione e lo yoga.
Recentemente, la rete degli studenti e l’Unione degli universitari hanno presentato alla Camera dei Deputati una petizione che richiede l’organizzazione e il finanziamento di un tipo di supporto psicologico e psicoterapeutico. Tale servizio dovrebbe essere fornito da professionisti competenti e interagire con il sistema sanitario locale per garantire che gli studenti che ne abbiano necessità vengano adeguatamente assistiti.
L’Ospedale Gaslini sta facendo fronte ad una situazione allarmante, caratterizzata da un notevole aumento esponenziale di ricoveri dovuti a disturbi psichiatrici in adolescenti, in seguito alla pandemia. Tale situazione sta mettendo a dura prova le risorse del nosocomio, e richiede una risposta immediata ed efficace da parte delle autorità competenti.
La crescita dei numeri dei ricoveri per disturbi psichiatrici post pandemia in adolescenti è preoccupante, e richiede un’analisi approfondita per comprendere i fattori che stanno contribuendo a tale fenomeno. Tra questi, si possono annoverare la solitudine, l’isolamento sociale, la difficoltà di adattamento alle restrizioni imposte dalla pandemia, l’ansia da prestazione scolastica, e il timore per il futuro.
Anche se queste restrizioni sono ormai un brutto ricordo, hanno lasciato certamente nelle menti più fragili una ferita difficile da risanare. L’Ospedale Gaslini, in questo senso, sta facendo tutto il possibile per fornire il supporto necessario ai pazienti e alle loro famiglie, ma la situazione richiede un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti nel sistema sanitario e sociale.
Le difficoltà che gli adolescenti incontrano nella loro vita sono molteplici e spesso comportano sofferenza emotiva, isolamento sociale e ansia da prestazione. Questi fattori sono particolarmente presenti nella vita degli studenti universitari e delle scuole superiori, dove la pressione per raggiungere obiettivi ambiziosi può essere schiacciante.
La generazione Covid, in particolare, ha dovuto affrontare una serie di sfide senza precedenti, tra cui l’imposizione di restrizioni sociali e la transizione all’apprendimento online. Questo ha portato a un aumento dei disturbi correlati all’ansia, come attacchi di panico, fobie e ansia sociale.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’ansia da prestazione e la pressione per raggiungere obiettivi elevati non sono problemi esclusivi della generazione Covid. Questi fattori sono stati presenti nella vita degli adolescenti per decenni, e possono portare a una serie di conseguenze negative, come la depressione e la bassa autostima.
Per affrontare queste sfide, è importante che i giovani imparino a gestire lo stress e la pressione in modo efficace, cercando supporto e risorse quando necessario. Ciò può includere la partecipazione a gruppi di supporto, la terapia individuale o la pratica di tecniche di rilassamento.
Secondo i risultati dell’indagine condotta dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, denominata “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z“, si è scoperto che un numero significativo di adolescenti nel nostro paese mostra segni di dipendenza comportamentale.
In particolare, quasi due milioni di giovani presentano situazioni simili con questa condizione, tra cui 1,2 milioni di dipendenza dagli alimenti, quasi 500mila da videogiochi e circa 100mila dalle piattaforme social.
Inoltre, il rapporto ha rivelato che oltre 65 mila ragazzi italiani soffrono di Hikikomori, una sindrome che li porta a fuggire dai rapporti sociali. In seguito alla presentazione dello studio all’Istituto Superiore di Sanità, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha commentato che, in quanto Governo di legislatura, sarebbe auspicabile che venisse considerata l’idea di reintrodurre nella scuola figure chiave come medici o psicologi, al fine di garantire una maggiore assistenza ai giovani in difficoltà.
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