Per la seconda edizione della campagna di sensibilizzazione sulla psoriasi, lo slogan scelto è “Chiedi al tuo dermatologo nuove risposte per la tua pelle. E per la tua libertà”. L’iniziativa, promossa da Novartis e patrocinata da ADIPSO – Associazione per la difesa degli psoriasici, ADOI – Associazione dermatologi-venereologi ospedalieri italiani e della sanità pubblica e SIDeMaST – Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse, invita i pazienti a rivolgersi al dermatologo per chiedere nuove risposte per la propria pelle e per ritrovare la libertà e la gioia di vivere scoprendo la pelle, andare in spiaggia in costume o ad una festa in piscina. Il problema per chi soffre di psoriasi, infatti, non è soltanto fisico, ma anche psicologico, dato che la patologia non colpisce solo la pelle, ma può compromettere le attività quotidiane, professionali e sociali e la salute mentale ed emotiva.
Non nasconderti se hai la psoriasi: scopri la tua pelle e ritrova la libertà: è questo il messaggio di incoraggiamento dei pazienti della nuova campagna “Chiedi al tuo dermatologo” nei due spot video realizzati da Novartis in cui i protagonisti sono un uomo sulla spiaggia che ascolta musica e balla in assoluta libertà, e una donna che gioca serena indossando solo il costume ad una festa a bordo piscina in giardino.
L’obiettivo della campagna è quello di attivare una sensibilizzazione di tutti quei pazienti che soffrono di psoriasi e che per stigma o per rassegnazione non si curano e non si rivolgono a un dermatologo, figura che può aiutarli a vivere bene e in modo ‘normale la propria vita’.
“Iniziative come queste sono importanti per le persone con psoriasi, poiché ribadiscono i loro diritti e li invitano a non arrendersi di fronte alle difficoltà che devono affrontare ogni giorno – osserva Mara Maccarone, presidente Adipso – L’84% dei pazienti è vittima infatti di umiliazioni e discriminazioni, il 43% si sente osservato in pubblico e al 41 % è stato chiesto se la malattia fosse contagiosa”.
“Riteniamo sia fondamentale che il dermatologo venga riconosciuto come lo specialista di riferimento quando si soffre di psoriasi – dichiara Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente Sidemast – La psoriasi non è una problematica ‘estetica’ ma è una patologia cronica e talora invalidante. Solo in Italia colpisce circa 1 milione e mezzo di persone che riportano lesioni cutanee che causano prurito, rossore, desquamazione e spesso si associano a dolori articolari e alterazioni”.
Francesco Cusano, presidente Adoi, commenta: “Grazie ai continui progressi della ricerca clinica oggi ci sono nuove modalità di intervento per la gestione e il trattamento della malattia. Compito del dermatologo è, fra gli altri, sviluppare un dialogo con il paziente che si fondi sulla reciproca fiducia e consenta quindi alla persona con psoriasi di condividere le aspettative per una qualità di vita migliore”.
“I pazienti con la psoriasi sono tanti, ma probabilmente sono ancora pochi quelli che arrivano al dermatologo e che hanno bisogno di una approccio molto spesso multidisciplinare – ricorda Clara De Simone, dirigente di I livello Uoc Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma, diretta da Ketty Peris – La terapia del paziente psoriasico deve essere personalizzata e non soltanto idonea per le esigenze cliniche legate alla malattia cutanea in sé e alle implicazioni psicologiche, ma deve considerare anche tutte le comorbidità e le implicazioni dello stato di salute generale che il paziente può avere. Alla luce di queste esigenze, è opportuno che sia un dermatologo che opera in un Centro multidisciplinare ad occuparsi della sua gestione complessiva, poiché è quello che più conosce le implicazioni cliniche cutanee, ma anche psicologiche”.
Raggiungere la clear skin, ossia una pelle pulita da lesioni, e tornare a vivere una vita normale è l’obiettivo di tutti coloro che ne sono colpiti. In genere il dermatologo ha diverse strade da scegliere per la cura dei pazienti. La terapia topica è preferita nei casi meno gravi mentre nei casi più severi si ricorre alla fototerapia, ai farmaci sistemici o ai farmaci biologici. Interessanti novità sono date dalle terapie biologiche e biosimilari che sono modulatori della risposta biologica, realizzati in laboratorio. La loro capacità di interferire in modo selettivo nei processi immunologici determina una rapida efficacia terapeutica con una riduzione sensibile degli effetti collaterali.
Una delle domande che i pazienti pongono ai dermatologi più di frequente è “Cosa posso fare per migliorare la psoriasi'”? “Quello che consigliamo – risponde Marina Talamonti, dermatologa presso il Dipartimento di dermatologia diretto da Luca Bianchi al Policlinico Università degli studi di Roma Tor Vergata – è uno stile di vita corretto, a partire da un’alimentazione sana”. E prosegue: “Non è stato studiato che vi sia una correlazione tra alimentazione sbagliata e psoriasi, però sappiamo che un’alimentazione non corretta (ricca soprattutto di acidi grassi saturi) determina un aumento dell’infiammazione della psoriasi, ed eventualmente anche delle comorbidità legate ad essa. Sappiamo infatti che esistono delle patologie come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, la dislipidemia, l’obesità, che sono strettamente correlate alla psoriasi”. Inoltre molto importante si rivela l’attività fisica: “Indirizziamo i pazienti a praticare un’attività sportiva che aiuta da due punti di vista: sia da quello dello stress, sia perché fa sì che il paziente esca dal suo ambiente. Spesso il malato rinuncia ad andare in palestra o in piscina, perché purtroppo ancora persiste lo stigma sociale che vede la psoriasi come malattia contagiosa infettiva. Tutti gli sport sono consigliati, ad eccezione – conclude – di quelli che traumatizzano la cute”, conclude la dermatologa.
La novità della campagna di quest’anno è il numero verde 800 949 209: un call center gratuito, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00, tramite cui gli utenti possono ricevere informazioni sul Centro Psoriasi più vicino a casa e indicazioni pratiche sulle modalità di prenotazione di una visita dal dermatologo. Inoltre, il sito www.lapelleconta.it si arricchisce di nuovi contenuti sulla patologia e su come affrontarla al meglio.
In collaborazione con AdnKronos
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