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Se è carina non è intelligente, se è nero vuol dire che è sporco. Così la pubblicità negli anni passati usava senza scrupoli il comune sentire, mettendo in scena il tripudio del maschilismo e del razzismo imperante all’epoca. Oggi quelle reclame farebbero rabbrividire e non sarebbero accettate da alcuna rivista e nessuna tv le manderebbe in onda. Per fortuna, nel Ventunesimo secolo ci siamo evoluti: la donna non è più relegata in casa, al solo ruolo di madre e moglie amorevole, da non considerare se non in queste due opzioni, il razzismo non è più socialmente accettato e sappiamo che il fumo fa male. Certo oggi le resistenze della società sono ancora molte, ma per fortuna nessuna marca userebbe una donna “schiava” del marito per le sue pubblicità. Il mondo è in continua evoluzione e così la società: chissà cosa diranno di noi tra sessant’anni guardando le nostre reclame.